"Il centrodestra si metta d'accordo
nello spiegare le assenze di ieri"
Il presidente della Provincia Mariani replica ai consiglieri del Centrodestra Patelli, Rossoni e Raglio.
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Gli strascichi del voto sullo statuto di Padania Acque sono arrivati anche nel Consiglio provinciale di ieri, 23 dicembre, per l’approvazione del bilancio preventivo e degli atti connessi.
E sono rimbalzati anche nella giornata di oggi, con le critiche dei tre consiglieri del gruppo del Centrodestra (Patelli e Rossoni di Forza Italia e Raglio della Lega) che – al pari di quanto gli stessi partiti stanno facendo in molti comuni del centrosinistra – criticano quanto avvenuto nell’assemblea di Padania Acque il 18 dicembre dove non c’è stata la maggioranza qualificata necessaria per approvare la modifica dello statuto.
“Faccio notare ai tre consiglieri che dovrebbero almeno mettersi d’accordo”, replica oggi Mariani. “Ieri in Consiglio provinciale, dove venivano approvati atti importanti, era presente il solo rappresentante della Lega, che nello spiegare l’assenza dei due colleghi ha addotto proprio il dissenso rispetto alla vicenda di Padania Acque.
Peccato che poco prima del Consiglio gli stessi due consiglieri, Patelli e Rossoni, mi avevano contattato per farmi sapere che non sarebbero stati presenti per motivi famigliari. Del tutto legittimi, ma in pratica l’unico consigliere del loro gruppo che era presente li ha smentiti”.
Questa la ricostruzione di Mariani che aggiunge: “Spiace constatare che i consiglieri Patelli e Rossoni siano anche i presidenti di due aree omogenee, quindi portatori delle istanze dei rispettivi territori, che in questo caso non sono stati rappresentati”.
Lo stesso Raglio, dopo avere espresso voto contrario ai primi due punti dell’Odg, ha lasciato l’aula.
Una situazione che riporta i riflettori sulla querelle, densa di retroscena, che sta agitando il mondo politico cremonese, come da tempo succede quando si tratta delle nomine in Padania Acque.
Le ragioni del mancato voto assembleare del 18 dicembre che avrebbe modificato lo statuto (come deciso da tutti i 113 consigli comunali della provincia) stanno nella “svista” di non aver inserito nella nuova formulazione il limite di mandato per gli organi di nomina politica quali Cda e collegio dei revisori.
“Non trovo nulla di strano nel dover modificare un testo che alla luce dei fatti si era rivelato incompleto”, aggiunge Mariani e che quindi se approvato sarebbe comunque dovuto essere modificato più avanti. Da notare che il collegio dei revisori è l’organo che da più tempo non viene rinnovato ed è in proroga ormai da diversi mandati.
Entro il 15 gennaio Padania Acque apporterà le ulteriori integrazioni allo statuto; i Comuni dovranno approvare il nuovo testo; quindi l’assemblea dei sindaci della Spa dell’idrico dovrà approvarlo a sua volta. E non è detto che ci sarà la parola fine.
Giuliana Biagi