Oscar di CremonaSport 2025
Brotto miglior allenatore
Ci sono stagioni che passano e stagioni che restano. Il 2025 di Pierluigi Brotto appartiene senza esitazioni alla seconda categoria. Un anno che a Cremona ha il sapore della svolta, del riconoscimento e di una fiducia conquistata sul campo. E in questo clima si inserisce l’Oscar dello Sport 2025 attribuito da CremonaSport per raccontare il valore del percorso.
Quando a gennaio passa da assistant coach a primo allenatore della Vanoli Basket Cremona, il contesto è tutt’altro che semplice. Classifica difficile, umori bassi, una salvezza che in molti considerano già compromessa. Brotto invece guarda avanti, senza proclami. Parte dal lavoro quotidiano, dalla semplicità delle cose fatte bene. L’esordio vincente con Trento non è solo un risultato: è un segnale e da lì prende forma una rincorsa costruita su equilibrio, letture e responsabilità condivise, fino a una salvezza che sembrava impossibile e che diventa matematica in un PalaRadi in festa, pieno come nelle grandi occasioni.
È il primo capitolo di un 2025 che non si ferma lì. La nuova stagione riparte con una Vanoli che sorprende tutti, rivelazione del campionato, capace di competere con chiunque e di battere anche le big, Virtus compresa. Una squadra costruita per offrire ai giocatori una possibilità di crescita, minuti e visibilità per lanciarsi o rilanciarsi, con rispetto del gioco e dei suoi tempi, esattamente come il suo allenatore.
Brotto è un player coach nel senso più autentico del termine. Sa bene quello che vivono i giocatori in campo, quando devono prendersi un tiro, sa leggere i volti prima ancora delle statistiche, capire quando un giocatore va lasciato libero di osare e quando invece va protetto, tolto un attimo prima che l’errore diventi un peso. Il rapporto con lo staff è diretto, schietto, costruito sulla fiducia. Lo stesso vale per la dirigenza, la stampa, il pubblico: nessuna maschera, solo pallacanestro e responsabilità.
A rendere ancora più solido il bilancio del 2025 ci sono anche i numeri. Nelle due stagioni da capo allenatore in Serie A alla guida della Vanoli Basket Cremona, Pierluigi Brotto ha diretto 29 partite complessive, con 12 vittorie. Il 7/17 della stagione 2024/25 fotografa la rimonta costruita da gennaio in poi, culminata in una salvezza che pareva fuori portata; il 5/12 dell’annata in corso certifica invece un avvio competitivo, affrontato spesso in condizioni non ideali, tra infortuni, rotazioni ridotte e un livello medio del campionato sempre più alto.
Cremonese d’adozione da almeno vent’anni, fin da quando vestiva la maglia della Vanoli da giocatore. Oggi lo è ancora di più, anche nelle abitudini quotidiane: la Vespa con cui arriva al PalaRadi prima degli allenamenti, la passione per il surf come metafora perfetta del suo modo di stare nello sport, equilibrio, attesa, capacità di leggere l’onda giusta.
La fine del 2025 ha portato con se una flessione, fisiologica, come accade a tutte le squadre giovani e ambiziose, ma se l’esperienza ha insegnato qualcosa è che Brotto non ha paura dei momenti complessi. Li attraversa, li studia e li usa per crescere con una visione della pallacanestro ottimista, moderna e profondamente umana, dove il rispetto e la fiducia non sono slogan, ma strumenti di lavoro.
Per questo l’Oscar di CremonaSport non è un punto di arrivo, ma la fotografia di un allenatore che ha cambiato una stagione. E, forse, un po’ anche la percezione di ciò che è possibile realizzare in sintonia con la VanoliFamily.
Cristina Coppola