Politica

Statuto Padania Acque, Pizzetti
risponde a Carassai e Alquati

Il presidente del Consiglio comunale Luciano Pizzetti
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La revisione dello statuto di Padania Acque SpA proposta dal CdA della società si è concentrata esclusivamente sulla modifica delle norme elettorali“. Il presidente del Consiglio comunale di Cremona Luciano Pizzetti interviene sulle polemiche relative alle modifiche allo Statuto di Padania Acque, dopo il dietrofront dei sindaci che nell’assemblea dei soci del 18 dicembre scorso non hanno proceduto all’approvazione di quanto votato nei rispettivi consigli comunali.

“Giovedì 11 dicembre”, spiega Pizzetti in una nota, “la proposta è stata illustrata all’Ufficio di Presidenza. In quella sede sono state esposte alcune perplessità a cui solo parzialmente si è fornita risposta. Ciò nonostante, a maggioranza, la proposta di revisione è stata licenziata per il Consiglio che l’ha poi discussa giovedì 18 dicembre.
L’assessora Simona Pasquali, a nome della Giunta, ha illustrato la proposta come emersa dall’Ufficio di Presidenza. É seguita la discussione consiliare”.

“I capigruppo di Lega e Forza Italia”, ricorda il presidente Pizzetti, “hanno espresso consenso incondizionato alla proposta di modifica delle norme elettorali. La capogruppo del M5S é intervenuta ribadendo in primo luogo l’importanza della gestione pubblica dell’acqua. I restanti capigruppo intervenuti hanno manifestato sostegno generale alla revisione statutaria, rilevando al contempo una criticità puntuale e sostanziale: l’assenza del limite di mandato per i membri degli organismi societari, il che non favorisce ricambio e rinnovamento, tanto più in una società pubblica i cui azionisti protempore (i sindaci) hanno per legge tale limite.

Con queste considerazioni, a maggioranza, il Consiglio comunale ha votato la proposta di revisione statutaria delle norme elettorali. Chiedendo all’assessora Pasquali di rappresentare tutto questo all’assemblea di Padania Acque. Ciò che l’assessora ha ovviamente fatto in piena ottemperanza del mandato ricevuto”. “Con ogni evidenza”, ha concluso Pizzetti, “altri sindaci hanno condiviso la criticità rilevata e prima non valutata, sollecitando un’integrazione della proposta di revisione delle norme elettorali“.

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