Spettacolo

Anna Valle e Gianmarco Saurino in
scena al Ponchielli con "Scandalo"

La commedia "Scandalo" indaga i confini dell'amore e dei pregiudizi attraverso il legame tra una scrittrice e un giovane, sfidando le convenzioni.

Una scena dello spettacolo
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Una commedia brillante sul pregiudizio, sui rapporti fra il maschile e il femminile, sui tabù che crediamo di esserci lasciati alle spalle e che continuano invece a tormentarci: il nuovo lavoro di Ivan Cotroneo, Scandalo, va in scena mercoledì 7 gennaio (ore 20.30) al Teatro Ponchielli. Due strepitosi interpreti Anna Valle e Gianmarco Saurino ci racconteranno attraverso un testo divertente e lucidamente spietato una storia fatta di sentimenti, seduzione e manipolazione.

Laura ha cinquant’anni, è una scrittrice, ma soprattutto, per il mondo letterario e non, è stata la ‘sposa bambina’ di uno scrittore molto famoso e molto più grande di lei, recentemente scomparso. Nella sua villa sull’Appia Antica, appena fuori Roma, in compagnia della sua editor Giulia e del vicino Roberto, e con l’aiuto di Alice, una ragazza che vive in casa, Laura sembra poco interessata sia a riprendere a scrivere sia a riprendere a vivere. Fino a quando non arriva Andrea, un giovane uomo che suo marito Goffredo prima di morire aveva assunto per riorganizzare la loro grande libreria.

Andrea è diretto, sfrontato, audace. Fra lui e Laura ci sono gli stessi 24 anni di differenza che separavano Laura da Goffredo. E come all’epoca fu uno scandalo la sua relazione con un uomo famoso e più grande, Laura sa che lo stesso scandalo sarà provocato ora, quando le sue labbra si avvicineranno a quelle di Andrea. Da quel momento, niente sarà più come prima.

Scandalo – racconta Ivan Cotroneo – è un testo divertente e lucidamente spietato sul sesso, sull’amore, su ciò che si può dire e non dire, fare e non fare o, nel mondo letterario, scrivere e non scrivere. Un racconto su una donna di oggi, libera, spregiudicata e un giovane uomo che forse la sta usando o forse le sta solo dando l’attenzione e l’amore di cui ha bisogno. L’amore è sempre uno scambio. Sono i termini e gli oggetti di questo scambio a renderlo più o meno scandaloso, inaccettabile o immorale”.

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