A Madignano il “centro di raccolta”dei clandestini prima del trasportonel Nord Europa
Era nel cremasco, a Madignano, a Trescore Cremasco e nel vicino paese di Covo (Bergamo ma diocesi di Cremona) in alcuni immobili vuoti, il centro dove venivano nascosti gli immigrati clandestini prima di proseguire il loro cammino verso il nord Europa. E’ quanto emerge dalla ciclopica indagine attuata dalla polizia e culminata con i blitz in corso dalle prime ore di questa mattina per l’esecuzione di 35 provvedimenti di custodia cautelare in carcere emessi da diverse autorità giudiziarie nell’ambito di un’indagine contro il traffico internazionale di migranti. I provvedimenti restrittivi firmati dalle autorità giudiziarie del Tribunale di Bologna e di Lecce sono scaturiti da un’indagine avviata dalla Squadra Mobile di Ravenna (a seguito dello sbarco di numerosi clandestini nascosti in un rimorchio trasportato nel porto ravennate dalla motonave ROPAX, partita dalla Grecia). L’attività investigativa, per effetto delle implicazioni su tutto il territorio nazionale e per il coinvolgimento operativo dell’Interpol e di altre Forze di polizia straniere, è stata coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato ed attuata in sinergia operativa dalle Squadre Mobili distrettuali di Bologna, Lecce e da quella di Ravenna. Ai predetti Uffici, per rispettiva competenza territoriale, si sono unite le Squadre Mobili di Roma, Milano, Brescia, Bergamo, Cremona, Teramo, Ascoli Piceno e Bari. Complessivamente, sono state denunciate 72 persone di diversa nazionalità per aver fatto parte assieme ad altre persone di un’associazione per delinquere finalizzata all’ingresso illegale in Italia di cittadini extracomunitari, in particolare di origine afgana, pakistana e iraniana, avvalendosi di una organizzazione, con al vertice soggetti di origine turco-greca, che attraverso la ricezione di ingenti compensi gestiva il trasferimento, attraverso le rotte e i percorsi internazionali verso i Paesi del Nord Europa, dei migranti approdati clandestinamente in Italia. Sono state contestate anche le ipotesi di reato previste per la violazione del T.U. sull’immigrazione per avere promosso e organizzato l’ingresso illegale di numerosi cittadini extracomunitari, in particolare di origine nordafricana, afgana, pakistana e iraniana in Italia, esposti nel corso del viaggio a costante pericolo di vita.
Molti degli indagati esercitavano i ruoli di ‘passeur’, ospitando i migranti clandestini temporaneamente presso le proprie abitazioni, curandone poi il loro trasferimento attraverso il territorio italiano verso i Paesi del Nord Europa (Germania, Olanda, Norvegia o Svezia in particolare), accompagnandoli nel passaggio delle frontiere utilizzando mezzi di trasporto pubblici e/o privati (in particolare servizi internazionali ferroviari o veicoli nella loro disponibilità), anche mediante l’uso di documenti di identità contraffatti o alterati e illegalmente ottenuti. Gli immigrati venivano successivamente trasferiti a Madignano (Cremona) e Covo (Bergamo), dove occupavano alcuni immobili in attesa di venire trasportati in Paesi del Nord Europa (Germania, Danimarca, Svizzera, Svezia, Inghilterra).