Economia

Un megaparco fotovoltaico al posto della raffineria La nuova proposta della Tamoil

Sorgerà un grande parco fotovoltaico sull’area Tamoil mitigato dal verde. La notizia filtra dall’interno stesso dell’azienda dopo alcuni sopralluoghi tecnici ed alcune verifiche specifiche condotte proprio in queste ore. L’area oggetto d’intervento sarà quella non destinata alla logistica (cioè al deposito già previsto) ma quella che negli accordi stipulati era destinata a nuove attività produttive. L’attuale congiuntura industriale (con poche aziende disposte ad investire in nuove strutture), la necessità di spostare l’asse della futura produzione industriale in aree verso il canale navigabile fino alla Tencara (con il progetto della Green Zone Enterprise proposta dal presidente degli industriali Mario Caldonazzo), ha indotto la stessa Tamoil a percorrere questa strada. Sostanzialmente si tratterà di una grande centrale energetica solare simile a quanto realizzato da SunEdison (con il supporto economico del Banco di Santander) a Rovigo anche se di dimensioni inferiori. A Rovigo la grande centrale occupa tutti gli 800mila metri quadrati mentre nel caso della raffineria cremonese (che pure ha la stessa dimensione) il parco fotovoltaico nell’ex raffineria ne occuperà meno della metà. Un esperto ci ha indicato che potrebbero essere collocati 100mila pannelli solari, su un’area pari a 40 campi di calcio, capaci di produrre 20 Mw di energia, vale a dire la possibilità di fornire energia a circa 10mila famiglie cremonesi. Sarà la stessa Tamoil ad occuparsi della realizzazione con l’appoggio di altri investitori. Un progetto ambizioso sia dal punto di vista economico che ambientale. Si calcola che un parco fotovoltaico di questo tipo potrebbe dare lavoro ad una cinquantina di addetti.

D’altra parte Isam Zanati, libico, presidente della Tamoil Italia e direttore per l’Europa, lo scorso febbraio aveva dichiarato al Sole24 ore che l’area della raffineria sarebbe diventata un polo della logistica per l’Alta Italia, un grande deposito connesso con il mercato mentre per il resto “siamo pronti a condividere l’area per altri usi dopo il disinquinamento del terreno. Attendiamo proposte da società, fondi d’investimento, da chi voglia farsi avanti con progetti interessanti”. Ora pare che il momento sia arrivato con il parco fotovoltaico.

 

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