Cronaca

Perri divide la Lega in buoni e cattivi «Solo quelli che urlano di più non vogliono l’accoglienza»

Il gazebo della Lega ai Giardini pubblici è stato preso di mira da alcuni ragazzi dei Centri sociali. E’ stato lanciato un sacchetto con escrementi sui militanti del carroccio. Ed è scoppiata la bagarre con la reazione leghista. Per diversi minuti sono volati calci, sputi, pugni e insulti. E il gazebo è stato distrutto. In ospedale per le medicazioni sia diversi giovani che alcuni militanti della Lega. Il segretario provinciale Simone Bossi ha sporto denuncia contro ignoti. Ancora da confermare nel dettaglio l’esatta dinamica: le forze dell’ordine potrebbero farsi un’idea più chiara grazie alle registrazioni delle telecamere di sorveglianza.

Non ha dubbi il sindaco Perri, i fatti accaduti sabato mattina ai militanti della Lega Nord sono ingiustificabili: «Sono molto amareggiato per ciò che è successo al presidio della Lega, sono totalmente contrario ad ogni forma di violenza, sia essa fisica o verbale, l’episodio è molto serio e spero che non degeneri in errori già visti in altri periodi storici». L’aggressione al gazebo “padano” è l’epilogo di una settimana di polemiche che hanno inasprito ulteriormente il clima politico, ampliando la frattura che da tempo si è creata tra la Lega ed il sindaco. «Le divergenze che si sono create tra me e parte della Lega mi sono francamente incomprensibili. Ospitando i rifugiati, la città, ha semplicemente accolto le richieste del ministro Maroni di distribuire in tutti i comuni di Italia i migranti. Alla Caritas, che si sta occupando dell’ospitalità, va tutto il mio ringraziamento per il lavoro che sta svolgendo. In un mondo che si sta dirigendo verso una dimensione di multiculturalità, dove le frontiere fisiche stanno perdendo significato, credo che la solidarietà sia un valore molto importante – prosegue il sindaco -. L’atteggiamento di chiusura che parte della Lega, la parte che ultimamente sta alzando di più la voce, pretende dall’Amministrazione è in aperta controtendenza con la realtà del mondo oltre che umanamente non condivisibile. Sono anche rimasto allibito davanti alle dichiarazioni di chi ha individuato in me, e in alcuni assessori della lega, la colpa della situazione. Ho sempre espresso la mia opinione con estrema civiltà, non credo che mi si possa imputare alcuna colpa. Il mio obiettivo è lavorare per la città e per i problemi della città, offrendo fin dove è possibile, sostegno anche a chi proviene da situazioni difficili, indipendentemente da nazionalità o colore della pelle. Anche gli assessori della Lega so che lavorano in questa direzione, basti citare il progetto di alfabetizzazione per stranieri dell’assessore Alquati o il progetto di sensibilizzazione al codice della strada, sempre per stranieri, dell’assessore Zagni. Questa mia visione dell’amministrazione so che non è condivisa da tutti, ma credo che nella situazione difficile nella quale ci troviamo, le polemiche e le tensioni inutili,00 non possano che danneggiare la città. Mi auspico che con l’aggressione di sabato si sia raggiunto un limite che faccia riflettere tutti e che ci faccia moderare i toni»

 

L’ASSESSORE ZAGNI: I CENTRI SOCIALI CONDANNINO L’AGGRESSIONE

Quale assessore alla Sicurezza del Comune di Cremona e militante della Lega Nord, voglio condividere alcune mie brevi considerazioni in merito all’episodio di violenza verificatosi questa mattina nei confronti dei militanti leghisti durante il banchetto organizzato sul tema dell’immigrazione. Innanzitutto, esprimo la mia più ferma e decisa condanna nei confronti dei responsabili dell’aggressione perpetrata ai danni dei manifestanti. La libertà di poter esprimere il proprio pensiero, sia in forma individuale che collettiva, è un diritto costituzionalmente garantito, mentre gli atti di violenza sono invece penalmente perseguiti in tutti gli ordinamenti democratici. Indipendentemente dalla sensibilità che ognuno di noi esprime circa il fenomeno dell’immigrazione, il fatto di poter rappresentare la propria opinione attraverso l’organizzazione di un banchetto, anche magari adottando toni aspri ed in alcuni casi provocatori, non giustifica in alcun modo una reazione tanto violenta. Per tali ragioni, voglio lanciare un appello ai responsabili dei centri sociali presenti in città. Se i violenti che si sono resi responsabili dell’aggressione sono riconducibili ai vostri gruppi, mi piacerebbe sentire pronunciare, da parte vostra, una dura condanna di questi comportamenti ed una ferma presa di distanza dalle persone che li hanno posti in essere. Rispetto ai fatti odierni, mi auguro inoltre che le forze dell’ordine riescano ad individuare i responsabili di tale aggressione e nei loro confronti si proceda in modo esemplare nelle opportune sedi. Mi ribello infatti alla logica di questa ‘società capovolta’, in cui oggi – a dieci anni di distanza dai fatti di Genova – sui muri cittadini alcuni incivili ignoti inneggiano ad un ragazzo che munito di estintore aggrediva le forze di polizia, chiamate allora (per lavoro) ad assicurare lo svolgimento di un evento internazionale ed a tutelare l’ordine pubblico. Spesso, coloro che in nome di una fantomatica giustizia imbrattano i muri delle città in memoria dei loro eroi, sono i medesimi che impediscono ad un libero pensiero di esprimersi in forma pacifica e democratica

Alessandro Zagni assessore alla Sicurezza del Comune di Cremona

 

TRESPIDI (UDC): SALVAGUARDARE LA CIVILE CONVIVENZA

Come è noto tra l’UDC e la Lega c’è una divergenza quasi totale sui temi dell’immigrazione e dei profughi. Purtuttavia, per quanto ci riguarda, questa nostra divergenza non travalica i confini di un confronto culturale e di merito. Mai abbiamo pensato e pensiamo che le nostre idee e le nostre posizioni vanno affermate con la forza o la violenza o che si debba fare violenza a chi non la pensa come noi. È per questi motivi che la nostra condanna all’aggressione che i dirigenti e i militanti della Lega hanno subito oggi è netta e decisa. Come è netta e decisa la nostra solidarietà nei loro confronti. L’UDC è per la convivenza civile, per il rispetto delle idee e delle persone, per una cultura che superi le differenze e che accolga e non che respinga le diversità culturali e di razza. Chi ha organizzato l’aggressione non solo va biasimato ma, se ci sono gli estremi, va punito. Non possiamo accettare che a Cremona venga messa in discussione la convivenza civile che si è faticosamente creata.

Giuseppe Trespidi Coordinatore Provinciale UDC

 

Tommaso Gerevini

 

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