Un grande solista e i violini più preziosi A “Liuteria in Festival” Salvatore Accardo suona gli strumenti intarsiati di Stradivari
Domenica 9 ottobre, alle ore 11, nella Sala San Domenico del Museo Civico di Cremona, a conclusione della rassegna “Liuteria in Festival”, la Fondazione Stradivari propone un concerto unico e pressoché irripetibile. Salvatore Accardo, uno dei massimi solisti dell’ultimo secolo, interprete virtuoso delle pagine più celebri di Paganini, di Mozart, dei grandi romantici e degli autori del Novecento, suonerà, accompagnato al pianoforte da Laura Manzini, alcuni violini intarsiati di Antonio Stradivari, probabilmente gli strumenti ad arco più preziosi al mondo. Cinque di questi affascinanti capolavori riccamente intarsiati e decorati, realizzati in pochissimi esemplari dal grande liutaio per regnanti, colti aristocratici e abilissimi musicisti – oggi appartenenti all’Ashmolean Museum di Oxoford alla Smithsonian Institution di Washington e ad una importante collezione privata – sono, infatti, esposti a Cremona in occasione della mostra “Antonio Stradivari, l’estetica sublime”, della quale Accardo è presidente onorario del Comitato Scientifico.
“Il comun denominatore dei violini dei grandi liutai cremonesi – spiega il musicista, che ne possiede diversi esemplari – è l’eccellenza ma ognuno ha un suono proprio, irripetibile. Gli strumenti decorati di Antonio Stradivari hanno un carattere esclusivo, per la rarità anzitutto, ma anche perché sono frutto di particolarissime ricerche stilistiche e formali. La storia, poi, ha caratterizzato la vita di ogni esemplare, intersecando vicende umane e musicali in sintesi singolarissime. Peraltro aver in buona parte svelate le ragioni tecnico-costruttive non ha tolto alcunché al fascino di questi capolavori, perché in essi si cela l’idea viva di una personalità creatrice, una sfida culturale che supera il tempo e l’evoluzione del gusto”.
Campione di arditezze tecniche, Maestro di un repertorio esteso dal barocco fino ai compositori contemporanei, Accardo, che in città è anche docente dei Corsi di Perfezionamento dell’Accademia “Stauffer”, accoglie questa nuova sfida interpretativa, arricchendola di quei contenuti emotivi ed artistici che sempre caratterizzano ogni sua esibizione.
Nell’audizione cremonese proporrà un programma senza alibi rileggendo il complesso passaggio tra classicismo, romanticismo e modernismo. L’equilibrio tecnico calibrato con rara sapienza tecnica rende infatti quasi programmatica la Sonata k 379 di Mozart, mentre spunti geniali e una freschezza giovanile non condizionata da eccessive preoccupazioni di rigore stilistico riempiono di suggestiva esuberanza l’Allegro dalla Sonata F.A.E. di Brahms. Nell’Introduzione e Rondò Capriccioso op.28 Camille Saint-Saëns sintetizza virtuosismo e melodia in un trionfo di arpeggi pianistici e nelle scale armoniche del violino che culminano nella frenetica coda il La Maggiore. Accordi e rapinose cascate di note, infine, infiammano La Campanella di Paganini, celebre per difficoltà e per il vigore iconico dei tinnuli fa diesis del triangolo imitati dal violino.
Una citazione a parte merita l’inusuale Nigun di Ernest Bloch, quasi un ponte tra Otto e Novecento musicale. L’uso della dissonanza, specie a conclusione della frase musicale, ricorda da vicino i toni nostalgici e strazianti di Shostakovich, mentre il nitore neoclassico di alcuni passaggi trasposti di un tono senza modulazione echeggiano sonorità cameristiche di Prokofiev.
Salvatore Accardo esordisce all’età di 13 anni eseguendo in pubblico i Capricci di Paganini. A 15 anni vince il primo premio al Concorso di Ginevra e, due anni dopo, nel 1958 è primo vincitore assoluto – dall’epoca della sua istituzione – del Concorso Paganini di Genova. Il suo vastissimo repertorio spazia dalla musica barocca a quella contemporanea. Compositori quali Sciarrino, Donatoni, Piston, Piazzolla, Xenakis gli hanno dedicato loro opere. Suona regolarmente con le maggiori Orchestre e i più importanti Direttori, affiancando all’attività di Solista quella di Direttore d’Orchestra. La passione per la musica da camera e l’interesse per i giovani lo hanno portato alla creazione del Quartetto Accardo nel 1992 e all’istituzione dei corsi di perfezionamento per strumenti ad arco della Fondazione Walter Stauffer di Cremona nel 1986 insieme a Bruno Giuranna, Rocco Filippini e Franco Petracchi. Nel 1987 ha debuttato con grande successo come Direttore d’orchestra e successivamente ha diretto, fra l’altro, all’Opera di Roma, all’Opera di Monte Carlo, all’Opéra di Lille, al Teatro di San Carlo a Napoli, al Festival Rossini di Pesaro, oltre a numerosi concerti sinfonici. Affianca all’attività concertistica un intenso impegno didattico e numerose incisioni discografiche. Nel corso della sua prestigiosa carriera ha ricevuto numerosi e prestigiosi premi e riconoscimenti.
Rivelatasi giovanissima al grande pubblico Laura Manzini ha studiato con Sergio Cafaro e si è perfezionata con Bruno Canino, Alexander Lonquich, György Sándor. Svolge un’intensa attività concertistica che l’ha condotta in tutta Europa, in Asia e in America. In una recente intervista Salvatore Accardo ha affermato: “Non credo esista oggi un altro pianista che come Laura Manzini sappia da un momento all’altro adattarsi a tutti i generi di musica, con una facilità e una tecnica eccezionali”.
Biglietti Concerto + mostra “Antonio Stradivari, l’estetica sublime” : intero € 15,00 – ridotto € 13,00
Per l’acquisto dei biglietti
Web: www.vivaticket.it
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