Paullese, si sbloccano i finanziamenti per completare l’opera
Si scioglie il nodo finanziamenti per completare il raddoppio della Paullese. A dare l’annuncio è stato l’assessore regionale alla Mobilità, Raffaele Cattaneo, nel corso di una serie di incontri in città sul tema delle infrastrutture. Il completamento dell’opera, di fatto il secondo lotto dei lavori, sarà finanziato in parte da Regione Lombardia, in parte dalla Provincia di Cremona. “Oggi ho portato il contenuto di un protocollo che sottoscriveremo il 15 novembre a Milano – ha detto l’assessore nella serata di oggi, al termine della serie di incontri -. Mettiamo così sul tavolo una concreta soluzione al taglio nazionale delle risorse per quest’opera (taglio annunciato lo scorso anno dal governo; ndr)”.
La riqualificazione della Paullese, ha ricordato l’assessore, ha un costo di 300 milioni di euro e l’opera è divisa in due lotti: uno per la tratta milanese, uno per la tratta cremonese, a loro volta suddivisi in altri due lotti. “I primi due lotti, per un costo di 150 milioni di euro – ha aggiunto – sono in fase avanzata di realizzazione. Sulla seconda metà dell’opera grava il taglio di risorse”.
Ecco allora la proposta per quanto riguarda il secondo tratto cremonese, per la cui realizzazione occorrono 55 milioni di euro: 38 milioni e mezzo li metterà la Regione; 16 milioni e mezzo la Provincia. “Sull’importo complessivo di 55 milioni – ha spiegato ancora Cattaneo – verrà fatta una gara che consentirà un ribasso d’asta. Ebbene, il ribasso d’asta che spunteremo verrà lasciato in capo alla Provincia di Cremona”.
In questo modo, ha aggiunto, si consentirà la prosecuzione dei lavori senza interruzioni. Soddisfatto il presidente Massimiliano Salini, che oggi ha dato il suo benestare alla proposta dell’assessore. “Con il ribasso d’asta – ha commentato Salini – stimiamo di poter scendere tra i 5 e i 10 milioni. La Provincia non intende chiedere nulla ai Comuni, ma intende interloquire con TEM (Tangenziale Est Esterna di Milano; ndr)”.
I lavori per il secondo lotto, ha informato il presidente, cominceranno nel 2012.
TRASPORTO FERROVIARIO – Ultima tappa della giornata milanese di Cattaneo è stata presso la sede della Regione in via Dante. Qui l’assessore ha incontrato i comitati dei pendolari delle tratte Cremona-Milano, Brescia, Cremona-Crema-Treviglio e alcuni sindaci del territorio. Con Cattaneo, i funzionari di RFI, Trenord, il presidente Salini, l’assessore regionale Gianni Rossoni, l’assessore Francesco Zanibelli e il vicesindaco Carlo Malvezzi. E se per la Paullese le notizie sono buone, con i pendolari l’incontro si è aperto subito col piede sbagliato. Sì perché, paradossalmente, molti pendolari avrebbero volentieri partecipato, non fosse che il treno che li riportava a Cremona è arrivato con quasi 50 minuti di ritardo.
Il faccia a faccia, cominciato intorno alle 18, si è svolto a porte chiuse nonostante le rimostranze dei cronisti. Solo al termine Cattaneo ha incontrato la stampa, così che, causa l’ora (le 20.30) i pochi pendolari hanno lasciato la sala e la voce delle istituzioni è stata di fatto l’unica.
Statistiche alla mano, Cattaneo ha fatto il punto parlando di un miglioramento sulla linea. “Ho voluto incontrare i pendolari per ascoltare le loro considerazioni – ha esordito – e presentare un percorso di miglioramento. La situazione, in questi anni, è andata migliorando: abbiamo una riduzione del ritardo medio per passeggero e una riduzione delle soppressioni (sebbene le cronache quotidiane sembrino dimostrare il contrario; ndr). E’ in corso uno sforzo che va nella direzione del miglioramento”.
Certo, ha ammesso l’assessore, di qui a parlare di situazione ottimale ne passa, tanto che restano problemi sulle coincidenze, sulla rete, con attese ai passaggi a livello, e problemi per quanto riguarda la qualità del materiale rotabile.
A breve, ha però annunciato, partirà una nuova turnazione per le manutenzioni, così da operare su tre turni, sette giorni su sette, contro gli attuali cinque giorni la settimana.
Capitolo a parte per gli annunciati tagli ai trasferimenti Stato-Regioni, che incideranno per almeno 175 milioni di euro sul trasporto pubblico lombardo. “Se restano questi numeri – ha allargato le braccia l’assessore – verrà impedito il trasporto locale. Con qualcosa come l’80,5% di risorse in meno sarebbe impensabile garantire il servizio attuale. Dovremmo tagliare la metà delle corse o triplicare le tariffe”. E’ dunque in corso un “braccio di ferro tra tutte le Regioni e il governo affinché si corregga questo errore”.
“Siamo in attesa di un incontro – ha concluso -, ma posso essere ottimista nella misura in cui penso che il problema è talmente grave che non potrà non essere risolto. Le Regioni, ad ogni modo, sono pronte a prendere anche iniziative eclatanti”.
In coda alla conferenza stampa, sempre dall’assessore, qualche dato. Sulla Mantova-Cremona-Milano il ritardo medio è sceso dai 6,82 minuti del 2009 ai 5,31 del 2010, fino ai 4,04 del 2011. Le soppressioni sono passate dall’uno virgola 65% del 2009 all’uno virgola 13% del 2010, fino allo zero virgola 73% del 2011 (al quale mancano però i dati di novembre e dicembre).
LA VOCE DEI PENDOLARI – Dal fronte dei pendolari si apprende che l’incontro è stato comunque positivo e utile e che numerosi sono stati gli interventi. “I pendolari, ampiamente preparati e documentati – fa sapere Alessia Manfredini, consigliere Pd e pendolare presente alla riunione, sebbene arrivata un’ora dopo l’inizio a causa del ritardo da Milano – hanno incalzato puntualmente i tecnici di Rfi, Trenord e i funzionari regionali sul materiale rotabile, sulle concidenze, sui passaggi a livello, sulla mancanza di comunicazione e personale di controllo dei biglietti”.
Tra le frasi registrate nel corso del confronto (dal versante pendolari), “Mi convincete con i fatti, non solo con le parole”; “I controllori non passano mai”; “Paghiamo l’abbonamento di prima classe e pretendiamo un servizio migliore oppure ci restituite i soldi”; “E la situazione del materiale rotabile? E le sette carozze chiuse dell’altro giorno?”.
“Occorre promuovere altri incontri verificando realmente gli impegni annunciati – commenta Manfredini -. Se è vero che in linea di massima il servizio è migliorato, per comprendere bene i dati dalle medie occorre focalizzarsi su quelli delle ore di punta. Troveremmo altri dati”.
Federico Centenari
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