Lo Stradivari ex "Bavarian" al Palazzo Congressi di Lugano per "Un Capolavoro per Lugano"
Domenica 12 febbraio, alle ore 11.00, al Palazzo dei Congressi di Lugano si terrà il secondo di tre momenti speciali con il Capolavoro per Lugano, un prezioso violino Stradivari ex “Bavarian”, proveniente dalla Fondazione Stradivari di Cremona, eccezionalmente esposto – dalle 12.00 alle 18.00 – nella hall del Palazzo dei Congressi. Per l’occasione, Massimo Quarta, uno dei violinisti più importanti e conosciuti, suonerà lo strumento realizzato nel 1720 dal liutaio cremonese, in un’esibizione solistica, che ne farà conoscere il valore e il fascino attraverso il suono unico di questo capolavoro della liuteria settecentesca. Al termine – alle ore 12.00 – Fausto Cacciatori e Virginia Villa, della Fondazione Stradivari di Cremona, parleranno di Liutai a Cremona, ieri e oggi.
Un Capolavoro per Lugano è un ciclo di eventi che offrirà al pubblico la possibilità di ammirare opere emblematiche di tutti i campi del pensiero e dell’attività dell’uomo, in avvicinamento all’apertura nel 2013 del LAC Lugano Arte Cultura, un luogo multidisciplinare dove conviveranno arte, musica, teatro, mostre temporanee e collezioni permanenti. Il prossimo appuntamento con lo Stradivari ex “Bavarian”, si terrà domenica 1 aprile.
Accompagnano l’iniziativa, una monografia bilingue curata da Fausto Cacciatori – liutaio e restauratore, conservatore della collezione e curatore di importanti mostre di liuteria storica – e dalla Fondazione Stradivari, e un’agile brochure con il programma dei tre appuntamenti.
Come ideale completamento del Capolavoro per Lugano, il Palazzo dei Congressi ospiterà – fino al 29 aprile – il modello in grandezza naturale della sezione della sala concertistica del futuro LAC, per consentire al pubblico di ammirare in anteprima la struttura e gli interni dell’auditorium che dal 2013 sarà parte fondamentale della vita culturale della città. Il modello sarà affiancato da una mostra iconografica, curata dall’architetto Ivano Gianola, con le immagini della sala concertistica del LAC da lui progettata, dall’installazione di una tipologia di motore per i movimenti di scena e le luci di sala, oltre a una serie di fotografie del cantiere del LAC, scattate da Guido Harari.
Cremona 1720, “ex Bavarian” con etichetta originale “Antonius Stradivarius Cremonensis faciebat anno 1726”. La tavola è realizzata in due parti, in abete rosso, con una venatura sottile e regolare. Il fondo è in acero, in un unico pezzo, con marezzatura di media ampiezza, che percorre lo strumento dalla sommità destra alla fascia inferiore sinistra. La vernice rosso arancio si stende su un fondo giallo dorato. In eccellenti condizioni di conservazione, lo strumento è una magnifica testimonianza del lavoro della fase aurea del Maestro. Evidenzia, inoltre, una straordinaria somiglianza con lo Stradivari ex “Beckerath”, realizzato lo stesso anno.
La Casa Reale bavarese acquistò il violino all’inizio del XIX secolo e lo collocò in una preziosa collezione, a fianco dello Stradivari “King Maximillian”, dal nome del monarca che governò dal 1848 al 1864. Il suo successore, Ludwig II, sul trono dal 1864 al 1886, più tardi soprannominato il Re delle Fiabe, regalò lo strumento al professor Benno Walter, di Monaco, nel 1870. Quando questi morì, nel 1901, divenne proprietario del violino Jaen Louis Courvosier, che lo tenne fino al 1924, quando fu acquistato da T.C. Peterson, di Berkeley, California. Nel 1928 fu venduto a Henri Verbrugghen, violinista e direttore, allora a capo della Minneapolis Symphony Orchestra. Quindi fu ereditato dal figlio Adrian. In seguito è stato acquistato da Alice di Belmont, di New Yok, grazie alla mediazione di Emil Herrmann, che successivamente lo comprò nuovamente. Fu suonato da Artisti di fama mondiale nel concerto tenuto alla Carnegie Hall nel 1937, in occasione delle celebrazioni per il bicentenario della morte di Stradivari. Messo in vendita dalla bottega di Rembert Wurlitzers, fu acquistato dal concertista newyorkese Maurice Wilk. Quindi fu ceduto prima al collezionista e violinista dilettante messicano F.A: Lehman e, in seguito, allo svizzero Heinz-Joachim Machold. Infine entrò nella collezione di Sau-Wing Lam. Oggi è esposto al Museo Civico di Cremona nell’ambito del progetto “friends of Stradivari”.
Massimo Quarta
Perfezionatosi con maestri del calibro di Salvatore Accardo e Abram Shtern, ha vinto i concorsi più importanti, tra i quali il Premio Paganini di Genova, guadagnandosi a pieno titolo la possibilità di esibirsi nelle sale da concerto più prestigiose al mondo. Presto considerato come uno dei più interessanti violinisti della sua generazione, è stato ospite di molti festival rinomati come quelli di Stresa, Berliner Festwochen e Lockenhaus Kammermusikfest di Gidon Kremer. Negli ultimi anni ha affiancato alla sua intensa attività di solista quella di direttore d’orchestra collaborando anche con la Royal Philharmonic Orchestra, i Berliner Symphoniker, la Netherlands Symphony Orchestra e l’Orchestra della Svizzera italiana. Ha inciso le Quattro Stagioni di Vivaldi con l’Orchestra da Camera di Mosca e per l’aspetto fortemente innovativo della sua rilettura del repertorio paganiniano ha ottenuto i più ampi consensi della stampa internazionale. È docente di violino alla Scuola Universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano e suona lo Stradivari Conte De Fontana del 1702, già di Oistrakh.
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