Cronaca

Bilancio annuale della Finanza, scoperti 48 evasori totali o paratotali

Il comandante provinciale della Finanza, colonnello Alfonso Ghiraldini

Bilancio annuale per l’attività della Guardia di finanza. Nel 2011 i Finanzieri del Comando Provinciale di Cremona (Nucleo Polizia Tributaria e Compagnia di Cremona, Tenenza di Crema), guidato dal colonnello Alfonso Ghiraldini, hanno effettuato complessivamente 520 tra verifiche e controlli fiscali, recuperando a tassazione oltre 260 milioni di imponibile per le Imposte Dirette e 50 milioni di IVA, in linea con l’anno precedente. Sono invece raddoppiate le fatture per operazioni inesistenti individuate e che quest’anno sono pari a 344 milioni di euro.

Rilevanti sono stati i sequestri patrimoniali operati, nella forma per equivalente introdotta con la Legge finanziaria del 2007, a garanzia dei debiti nei confronti dell’Erario. Nel 2011 sono stati sequestrati ai responsabili dei più gravi reati fiscali beni immobili e mobili e disponibilità finanziarie per oltre 30 milioni di euro (nel 2010 ammontavano a mezzo milione).
Entrando nel dettaglio, i contribuenti denunciati all’Autorità Giudiziaria per reati fiscali sono 64, dei quali 48 sono risultati evasori totali o paratotali (in linea con l’anno precedente). A questi ultimi è stata contestata complessivamente un’evasione fiscale per 188 milioni di euro di base imponibile per le Imposte Dirette e di 30,4 milioni di IVA (nel 2010 sono stati rispettivamente 179 milioni e 17 milioni).
Attenzione è stata riservata anche al contrasto dell’evasione internazionale, con l’avvio di controlli nei confronti dei soggetti che hanno trasferito capitali all’estero, individuati grazie anche alle collaborazioni con gli Organi e le Amministrazioni fiscali dei principali partners comunitari. Le 34 verifiche effettuate nel settore hanno comportato il recupero a tassazione di 18 milioni di euro di base imponibile Imposte Dirette e la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 5 responsabili di reati tributari.
Importante è stato anche il piano di contrasto delle frodi in materia di IVA, per cui i Reparti hanno concentrato l’attenzione sulle filiere delle “grandi frodi carosello” che continuano a creare gravi scompensi in alcuni segmenti del mercato nazionale e comunitario. Di assoluto rilievo è l’indagine “ODISSEO” che ha consentito di smantellare un’organizzazione che da anni operava nel settore dell’affitto di manodopera e, attraverso una filiera di cooperative di lavoro, ha emesso fatture per operazioni inesistenti per centinaia di milioni di euro al fine di appropriarsi dell’IVA relativa. Le indagini sono ancora in corso e ai primi sequestri patrimoniali dell’estate scorsa (autovetture Ferrari e Porsche, un natante di lusso di 27 metri, 26 cavalli di razza, tre prestigiosi bar nel centro di Lodi, diverse proprietà immobiliari e terreni, disponibilità finanziarie per circa 24,5 milioni) se ne sono aggiunti successivamente altri per ulteriori 2,16 milioni di euro, tra i quali tre posti barca e tre box auto nel porto di Genova e disponibilità finanziarie.
Un altro importante sequestro di beni è avvenuto nell’ambito dell’indagine “MOSAICO D’ORO” condotta nei confronti del titolare di una nota azienda edile coinvolta in un giro di fatture false per quasi 200 milioni di euro. Nel corso del luglio scorso sono stati sequestrati nei confronti dei diversi responsabili un complesso aziendale, 11 abitazioni, 17 terreni, varie autovetture e rapporti bancari per oltre 4 milioni di euro.
Sono stati sequestrati beni anche a un giovane imprenditore cremasco che aveva avviato nello stesso giorno alcune attività edili con l’intento preciso di nascondersi al fisco e sottrarre alla collettività, nel giro di due anni, ben 4 milioni di euro di contributi previdenziali e assicurativi. Nei suoi confronti sono stati sottoposti a vincolo un immobile e depositi bancari e finanziari per quasi 400 milioni di euro.

Più in generale ben trenta verifiche hanno comportato recuperi fiscali di base imponibile superiori al milione di euro ciascuna, alcune delle quali coinvolte in indagini per frodi fiscali all’IVA secondo il modello delle “frodi carosello”. A una sola di queste, un’impresa milanese specializzata nel commercio all’ingrosso di metalli non ferrosi, è stata contestata un’evasione alle imposte dirette di 32 milioni di euro e di 5 milioni di IVA.
L’evasione fiscale non necessita sempre di articolati sistemi di frode e può celarsi anche nelle pieghe di normali attività professionali o commerciali, come nel caso di uno studio veterinario cremasco che, dissimulando l’attività professionale esercitata dietro la parvenza di un’associazione di volontariato per la cura di animali domestici, nei due anni di attività ha nascosto al fisco ricavi per 1 milione di euro.
Il Comando Provinciale sta concludendo, poi, un “Piano d’azione” avviato nel mese di settembre scorso con l’esecuzione di verifiche fiscali nei confronti di alcune “associazioni sportive dilettantistiche” ritenute, a seguito dell’analisi di alcuni elementi di rischio, dissimulare effettive attività imprenditoriali tipo palestre e fitness per beneficiare indebitamente degli sgravi fiscali previste per le strutture di avvio allo sport. Al momento le attività ispettive hanno comportato la scoperta di quasi 800.000 euro di ricavi non dichiarati e di 270.00 euro di iva.

PIANO STRAORDINARIO DI CONTROLLO ECONOMICO DEL TERRITORIO

Nel corso dell’anno i Reparti hanno contribuito all’esecuzione anche del Piano Straordinario di “Controllo Economico del Territorio” il cui scopo è quello di acquisire elementi indicativi di capacità contributiva.
Le pattuglie messe in campo nel 2011 hanno consentito di identificare 320 possessori di beni e autovetture di lusso i cui dati sono ora a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria.
I controlli minori (c.d. “strumentali”) nei confronti degli esercizi pubblici che rilasciano scontrini e ricevute sono stati complessivamente 3.475, con un picco di controlli con esito irregolare del 29% raggiunto nel mese di dicembre.

TUTELA DELLA FINANZA PUBBLICA

Accanto alla più tradizionale lotta all’evasione fiscale e contributiva, la Guardia di Finanza persegue la tutela della finanza pubblica anche attraverso il controllo delle uscite del bilancio nazionale, comunitario e degli enti locali. In periodi di grave crisi economica e di scarsezza delle risorse pubbliche da destinare alle attività produttive e al sostegno del reddito delle famiglie più bisognose il legittimo ricorso ai fondi pubblici diventa un obiettivo prioritario e impone al Corpo di vigilare sulla corretta gestione della spesa pubblica. Secondo l’indagine “THEMIS” del 2011 indebita percezione, da parte dell’amministratore di fatto di due testate giornalistiche e di una radiofonica, di 15,7 milioni di euro di contributi all’editoria, parte dei quali usati per acquistare un immobile di prestigio nel centro di Cremona.
In collaborazione con gli Enti Locali vengono poi analizzate le posizioni dei soggetti percettori delle cc.dd. “Prestazioni sociali agevolate” erogate a coloro che dichiarano di trovarsi in stato di bisogno e richiedono quindi contributi per l’affitto, per la scuola. Nel corso dell’anno sono risultate irregolari il 17% delle dichiarazioni presentate.

LAVORO NERO

La lotta al “lavoro nero” investe la tutela della sicurezza economico-finanziaria affidata al Corpo sotto diversi profili. Il lavoro sommerso genera, infatti, un duplice effetto negativo: in primo luogo per i lavoratori che non hanno certezze sulla stabilità del rapporto d’impiego, sulla tutela dei propri diritti alla salute ed alla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla possibilità di godere, negli anni della maturità, di una vita economicamente agiata; in seconda battuta, per il Paese, perché lo sfruttamento della manodopera frena la crescita dell’economia legale e favorisce la proliferazione di forme criminali pericolose (quali il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed il “caporalato”) che incidono anche sul livello generale di sicurezza dei cittadini.
La già citata indagine “Odisseo” ha consentito di intervenire in un sistema che è arrivato a gestire complessivamente circa 800 lavoratori irregolari. Ma anche attività ispettive di minor peso hanno consentito di identificare ulteriori 84 lavoratori irregolari o completamente “in nero”. In particolare, al termine di un controllo eseguito nei confronti di un call-center cremasco è stato contestato l’impiego di 25 lavoratori irregolari, per complessive 1600 giornate di lavoro.

ATTENZIONE AI PREZZI

Anche nel corso del 2011 la Guardia di Finanza ha continuato a monitorare l’andamento e la tendenza dei prezzi tutelando i consumatori da manovre speculative sui prezzi nonché da pratiche commerciali ingannevoli o aggressive. I controlli condotti quasi quotidianamente nel settore del “carovita” hanno permesso di contestare 74 violazioni nei confronti di altrettanti esercenti che hanno omesso di esibire il prezzo dei beni in vendita.

MOVIMENTI ILLECITI DI DENARO

Tutelare il sistema economico significa anche impedire il reinvestimento nel processo produttivo dei capitali derivanti da attività illecite, intercettandoli nel momento del loro contatto con il sistema bancario e finanziario grazie alle indagini finanziarie e individuandone gli effettivi titolari.
In questo scenario, i Reparti del Corpo approfondiscono le segnalazioni di operazioni sospette generate dal sistema finanziario. Nel corso del 2011 la Guardia di Finanza di Cremona ne ha analizzate 71, individuando 5 milioni di euro movimentati in violazione della normativa che vieta il trasferimento di denaro contante tra privati per importi superiori a determinate soglie stabilite per legge. Un’altra quindicina di segnalazioni, seppur irrilevanti sotto il profilo della normativa antiriciclaggio, hanno tuttavia evidenziato profili di rilevanza fiscale.

SEGNALAZIONI DEI CITTADINI AUMENTATE DEL 30%

Il Servizio di Pubblica Utilità 117, che trova le sue premesse nella necessità di corrispondere alle istanze di sicurezza economico-finanziaria sempre più avvertite dalla collettività e nella volontà di avvicinare la Guardia di Finanza ai cittadini, che possono farsi parte attiva del contrasto ai fenomeni di evasione e criminali in genere, è diventato uno strumento fondamentale .
Nell’anno 2011 le segnalazioni da parte di cittadini sono aumentate di circa del 30% rispetto all’anno precedente con una previsione al rialzo anche per il 2012 con la particolarità rispetto al passato che la stragrande maggioranza delle segnalazioni non sono anonime. Detto fenomeno va ricondotto al recente passato creatosi dopo gli ultimi blitz nelle note località turistiche che ha modificato la percezione degli italiani di fronte al problema dell’evasione fiscale.
Nel corso dell’anno passato sono state impiegate 1.460 pattuglie automontate che hanno presidiato il territorio sotto il profilo economico ma, ancor più, coadiuvato i colleghi delle altre Forze di Polizia nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, anche nell’ambito di interventi coordinati e disposti con ordinanze del Questore di Cremona.
In ultimo si segnalano il sequestro di 193 chilogrammi di sostanza stupefacente tipo Hashish e l’arresto operato nei confronti di 6 soggetti, nonché a denuncia di altri 5 cittadini, tutti responsabili di reati connessi al traffico di sostanze stupefacenti.

 

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