Programma regionale su famiglia e lavoro, il Pd: «Si è fatta un'adeguata informazione? Quali le intenzioni del Comune?»
– da sinistra Caterina Ruggeri, Maura Ruggeri e Annamaria Abbate
Conciliare famiglia e lavoro per favorire l‘occupazione femminile e per rilanciare l‘economia. Con una interrogazione le consigliere del Pd Maura Ruggeri, Caterina Ruggeri e Annamaria Abbate, chiedono quali ricadute effettive avrà sul territorio cremonese il programma sperimentale relativo alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro già avviato da qualche tempo dalla Regione Lombardia. «Si è fatta un adeguata informazione? – chiedono le democratiche -. Quante giovani donne, lavoratrici quanti genitori con figli piccoli sono al corrente di opportunità e di aiuti che li riguardano? Le sperimentazioni producono risultati se si garantisce continuità alle azioni previste dai programmi. Sarà garantita una continuità, al programma di conciliazione se le risorse per il sociale sono ridotte al lumicino? Quali sono le intenzioni ed i progetti dell‘Amministrazione comunale in proposito?».
Ecco il testo dell’interrogazione:
Premesso che
Con la DGR 5 agosto 2010 n. 9/381 la Regione Lombardia ha definito il programma attuativo dell’intesa Ministero pari opportunità/ Regioni /Autonomie locali, per cui sono state assegnate a Regione Lombardia risorse per 6.768.298 euro,
tale programma attuativo, che ha carattere di sperimentazione, vede il coinvolgimento del nostro territorio;
obiettivi, modalità, strumenti del programma sono stabiliti dalla Regione;
viene adottato anche per questo programma relativo alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro il ” sistema dote” erogazione monetaria per:
– acquisto di servizi di conciliazione per madri e padri
– riconoscimento alle imprese per l’assunzione di madri con figli piccoli
– contributo alle imprese per l’acquisto di servizi di consulenza finalizzati a piani flessibili di rientro per lavoratrici dopo la maternità;
i soggetti coinvolti nella sperimentazione sono tutti gli attori del territorio (Provincia, Distretti sociali, Comuni, forze sociali, categorie economiche…) ma con ruolo centrale dell‘ASL referente e garante degli indirizzi regionali;
le sperimentazioni producono risultati se si garantisce continuità alle azioni previste dai programmi;
s’interroga l’Assessore competente per conoscere:
– se è stata avviata per le donne e le famiglie interessate un’ adeguata informazione anche in ambito comunale sulle opportunità previste dal programma;
– se l‘Amministrazione comunale è coinvolta anche nella verifica dei risultati della sperimentazione ed in quali forme;
– come s‘intende dare continuità al programma, quali risorse e quali progetti, in particolare , intende mettere in campo l‘Amministrazione Comunale;
Maura Ruggeri
Annamaria Abbate
Caterina Ruggeri
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