Lettere

Il mercato del gas naturale per uso domestico

da M.Tomasoni (U.N.Consum.)

Con la liberalizzazione (avvenuta nel lontano 2003) sono state scisse le attività di distribuzione da quelle di fornitura del gas naturale rendendo possibile la creazione del cosidetto “mercato libero” del gas in cui ogni fornitore è libero di proporre la propria offerta commerciale al pubblico.
Prima della liberalizzazione vi era un unico interlocutore per l’utente: il distributore.

Il distributore possiede le infrastrutture (il complesso sistema di tubazioni che portano il gas metano fin dentro casa nostra), possiede i sistemi di misura ( i contatori), si preoccupa della manutenzione del sistema di distribuzione, della lettura periodica dei contatori e di altre attività di gestione.
Infatti il contatore (direttiva dell’ Autorità – AEEG) gas deve essere letto unicamente dal distributore (lasciando una cartolina di lettura, se il misuratore non è accessibile al personale) due volte all’anno a tutti i clienti che hanno un consumo superiore ai 500 mc/anno (riscaldamento autonomo) e comunica i dati al fornitore (colui che emette le bollette).
Di norma (verificare le condizioni del contratto) vengono emesse 6 bollette (bimestrali) all’anno:
“2 con letture rilevate/reali –  4 di acconto (ove si ha la possibilità di comunicare la lettura del proprio contatore).

Proviamo a fare un esempio concreto di fatturazione: bolletta da euro 659,88
La bolletta da euro 659,88 si riferisce al consumo:
dal 04/11/2010 (lettura 49.439 “rilevata”) al 07/01/2011 (lettura 50.346 “stimata”).
Si ricava un consumo di 907 mc., mentre vengono addebitati  940,588 mc.
In fattura dunque il numero di metri cubi misurati dal vostro contatore (mc) verrà moltliplicato per il coefficiente C allo scopo di ottenere il numero di metri cubi standard (smc) cui verrà applicato il prezzo imposto AEEG (o pattuito con il vostro fornitore).

Se ancora non dovesse essere chiara la ragione per cui tale coefficiente è indispensabile, ricordo che tutti i prezzi imposti dall’ AEEG fanno sempre riferimento al metro cubo di gas misurato in condizioni di temperatura e pressione atmosferica standar (rispettivamente 15° C e 1,011325 bar)
mentre il gas naturale (aumenta o diminuisce in base alla temperatura e all’ altitudine) che entra nelle nostre case si trova in condizioni di temperatura e pressione atmosferica specifiche per ciascun Comune.

Coefficiente che si può calcolare una volta individuati i vari parametri del vostro Comune.
Nel nostro caso il coefficiente C è 1,037032
Dunque: 907 mc (letti) X il coeff. 1,037032 = 940,588 smc fatturati.
Questo non succede alle utenze medio alte (non domestiche) dove il contatore è dotato di un correttore di volumi.

Dal 2008 si è riusciti a far modificare parte dell’ IVA (era tutta al 20%) sui consumi:
per  tutti i clienti (ad uso domestico) i primi 480 mc “anno solare” l’IVA passa al 10%.
Vediamo come viene calcolata:
Il periodo che va dal 4/11/2010 al 7/01/2011 (a cavallo di due anni) è di 57 +7 (gg) = 64 gg.
Il consumo fatturato di 940,588 : 64 (gg) = 14,696 mc/gg (consumo medio giornaliero).
Nei 7 giorni del 2011 avremo: 14,696 mc X 7 gg = 102, 878 mc (IVA 10%)
Nella bolletta successiva di euro 667,11 avremo 377,122 mc (IVA 10%).
Il raggiungimento dei 480 mc: 102,878 mc (euro 40,09) + 377,122 mc (euro 230,36)
L’ IVA del 10% si applica solo sui consumi (no quote fisse e imposte).
Nel frattempo l’ IVA è passata dal 20% al 21%.

Matteo Tomasoni
Unione Nazionale Consumatori
Comitato di Cremona

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