Compravendite case, calo del 18,4% Si svalutano gli alloggi in via Dante I cremonesi cercano trilocali in città o villette nell'hinterland
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AGGIORNAMENTO – Le quotazioni delle abitazioni di Cremona hanno segnato un ribasso del 4,1% nel secondo semestre 2012. I dati delle compravendite del settore residenziale parlano di un calo del 18,4% in città e del 23,3% in provincia fra 2011 e 2012. Sono i numeri forniti dall’Ufficio studi Tecnocasa, nel corso di una conferenza stampa alla Confesercenti. La situazione è stata delineata dal team manager Riccardo Gandini, dal consulente Tecnocasa Andrea Painini e da Stefano Bordoni, consulente creditizio e assicurativo.
Un anno difficile, quello appena concluso, per il mercato immobiliare italiano, un anno che apre le porte ad un 2013 i cui primi mesi hanno registrato timidi segnali di un riavvicinamento fiducioso al mercato.
L’interesse per la casa, sottolinea il Gruppo (che ha 12 agenzie in provincia), non si è mai sopito in questi ma i potenziali acquirenti si sono dovuti scontrare con l’incertezza della situazione economica del Paese, con le problematiche legate al mantenimento del posto di lavoro, con la difficoltà di accesso al credito, con una diminuzione della capacità di risparmio, con venditori restii ad abbassare i prezzi di richiesta ed, infine, con l’arrivo dell’Imu.
Nella seconda parte del 2012, ancora una volta, sono state le grandi città ad avere un risultato migliore con una diminuzione dei prezzi del 5,1%, leggermente più contenuta di quella avuta nella prima parte dell’anno (-5,4%). Nel dettaglio, a livello locale, numeri in linea con quelli di aree simili alla nostra.
In città si ricercano trilocali per una disponibilità media di 110-120mila euro, ma chi desidera l’indipendenza mette in conto fino a 200mila e si sposta nel primo hinterland.
Prezzi ancora in calo (-4,6%) nell’area di via Dante, dove la difficoltà di accesso al credito e la minore disponibilità di spesa hanno rallentato le compravendite. Le richieste si focalizzano su soluzioni termoautonome, già ristrutturate, preferibilmente inserite in piccoli contesti condominiali e dotate di box auto.
Piace sempre il centro storico, in piazza Roma si spendono 2300-2700 euro al metro quadro per abitazioni del ‘700 già ristrutturate, mentre in via Dante scendono a 1200-1300 al metro quadro, prezzi poco più alti rispetto a quelli di via Brescia (1100-1200 al metro quadro). In via Giuseppina le quotazioni del nuovo si avvicinano a 1900 euro al metro quadrato, per l’usato si parla di 1100. Allo Zaist, villette a schiera e piccole palazzine sono valutate 1200-1300 euro al metro quadro. Queste due zone, via Giuseppina e Zaist, stanno incontrando alcune difficoltà in quanto nelle limitrofe San Felice e Persichello c’è un’offerta molto simile, anche in termini di prezzo, ma di stampo più recente. Nell’area dell’ex Consorzio Agrario sono nate soluzioni di edilizia cooperativa proposte a 1800-2000 euro al metro. Sempre in quest’area è in corso una nuova lottizzazione che prevede la costruzione di un palazzo di nove piani che dovrebbe completarsi entro la fine del 2013.
Nell’area compresa tra quartiere Castello e Boschetto, Cavatigozzi e S. Ambrogio, si è assistito ad un calo medio del prezzo del 4%, anche se dalla fine del 2012 si avvertono i primi segnali di ripresa. In queste zone la presenza di investitori è debole e il mercato è alimentato dagli acquisti di prima casa.
Sul mercato delle locazioni si registra una buona domanda da parte di famiglie e giovani che non riescono ad accedere al mutuo, accanto a cui ci sono alcuni studenti (anche stranieri) della scuola di liuteria. Un bifocale arredato costa 400 euro al mese, senza mobilio si spendono 300-350euro. Stipulati soprattutto contratti a canone libero.
Quanto ai mutui (dati Banca d’Italia elaborati dal Gruppo), nel terzo trimestre 2012 le famiglie in Lombardia hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 1263,54 milioni di euro, rispetto allo stesso trimestre del 2011 si registra una variazione delle erogazioni in regione del -48,03% per un controvalore di -1167,79 mln di euro. In provincia di Cremona i volumi erogati sono stati 36,5 mln di euro, la variazione corrisponde a -48,42%.
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