Sviluppo digitale e ambiente, Cremona si candida a 'smart city' Sabato incontro al Politecnico
Sabato prossimo 4 maggio (ore 15.30) al Politecnico di Cremona, seconda giornata che il circolo culturale Ambientescienze dedica al tema delle smart cities, denominazione che sta ad indicare un insieme di buone pratiche, nell’organizzazione urbana, che vanno dall’utilizzo delle tecnologie digitali su vasta scala al contenimento dei consumi. Partner dell’iniziativa i gruppi Partecipolis, CreaFuturo e il Politecnico di Milano sede di Cremona. Tra gli interventi sono previsti quelli introduttivi di Gianni Ferretti, Prorettore del Polo di Cremona del Politecnico di Milano e Gianluca Galimberti, dell’Università Cattolica di Brescia. Presiede Marco Pezzoni. Le relazioni di questa seconda giornata, dopo quella di febbraio nella quale era stata notata la mancanza di amministratori cremonesi, porteranno le esperienze di due città che si stanno muovendo nella direzione delle buone pratiche dello sviluppo sostenibile. Ci saranno Patrizia Gabellini, assessore Urbanistica e Ambiente al Comune di Bologna, docente universitaria, fondatrice rivista internazionale ‘Planum’ e Miriam Ruggiero, consulente servizi informativi territoriali e Urbanistica del Comune di Modena. Seguiranno le comunicazioni di due professionisti cremonesi, Maurizio Ori, vicepresidente Associazione italiana Architettura del Paesaggi e Alessio Picarelli, dirigente Autorità di bacino del fiume Po.
Nel precedente incontro, a febbraio, il professor Ferretti aveva introdotto il tema delle smart cities evidenziando le potenzialità di Cremona (presenza dell’infrastruttura tecnologica della banda larga, legame con Università e centri di ricerca, futuro Polo tecnologico, posizione di rilievo nel campo delle energie rinnovabili come il biogas). Cremona dispone appunto di una infrastruttura realizzata da Aem nel corso dell’ultimo ventennio, che si sviluppa per 242 km, con una predisposizione per altri 20. La rete ottica ‘fiber to the home’ (FTTH) raggiunge 3300 edifici in città e ciricondario. Uno sviluppo ottenuto ‘senza alcun finanziamento pubblico, riutilizzando tubazioni di scorta esistenti (teleriscaldamento). L’accesso all’edificio è stato notevolmente semplificato, sfruttando i percorsi realizzati per la distribuzione del calore e l’infrastruttura TLC è di proprietà pubblica ed è detenuta da AEM Cremona (100% Comune di Cremona)’. Gli utilizzi pratici a cui questa rete sotterranea può dar luogo sono di mappatura e monitoraggio delle reti urbane, ottimizzazione del consumo energetico del patrimonio immobiliare pubblico e privato, con gli orizzonti della domotica e degli smart building.
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