Malato e sotto sfratto Storia di L., da eroe a caso sociale
Nel 2009 si era reso protagonista di un gesto eroico, rischiando la vita per salvare gli abitanti di una palazzina che aveva preso fuoco in via Giordano. Passava di lì con la moto (che ora non ha più) e aveva visto le fiamme uscire da una finestra. Aveva fermato il traffico temendo un’esplosione, prima che arrivassero i Vigili del Fuoco. Poi gli avevano dato un elmetto ed era entrato insieme a loro nella palazzina dove un gruppetto di bambini rom scalzi non sapeva cosa fare mentre mamma e nonna di sopra, nell’appartamento in fiamme, cercavano di recuperare i soldi. ‘Forza, uscite’, aveva detto, poi aveva chiuso i contatori della luce e quello del gas sulle scale.
Nessun riconoscimento ufficiale, ma il ringraziamento della Questura, quello sì era arrivato. E’ l’unico momento in cui sorride L.P.,47 anni, mentre racconta la sua vicenda di sfrattato dall’appartamento di via Persico. E’ qui che la scorsa settimana il Comitato Antisfratto ha messo in atto il picchetto che ha impedito l’esecuzione dello sfratto da parte dell’ufficiale giudiziario, fissato per il 9 maggio. Per il momento è stato evitato il rischio di trovarsi in strada, ma non durerà a lungo, perchè è da oltre un anno che L.P. non paga più l’affitto. Lo sfratto esecutivo era giunto un giorno di dicembre dello scorso anno, dopo i passaggi giudiziari di rito. La prima scadenza per l’esecuzione era stata fissata a febbraio, poi è stata rimandata a maggio. Il caso è conosciuto ai Servizi Sociali del Comune, ‘da un anno l’assistente sociale sa che dovrò andarmene da qui, ma non mi ha mai consentito di parlare con l’assessore. Sono in lista per le case popolari, ma sono oltre al trecentesimo posto. Non so cosa farò’. Gli scatoloni sono pronti nelle due stanze più cucina dell’appartamento da 400 euro al mese. Sempre i Servizi – riferisce – gli avevano suggerito di andare temporaneamente all’ostello di via Brescia a 25 euro al giorno, neanche a pensarci. Anche i soldi per il trasloco sono un problema, ‘so che la regione dà un contributo per questo, devo portare i documenti’.
Dopo il picchetto di giovedì scorso, comunque, forse un colloquio con l’assessore (d’altronde sempre molto disponibile con i casi veramente gravi) riuscirà ad ottenerlo.
Il caso di L.P. è forse meno impressionante di chi si ritrova senza un tetto e con bambini piccoli a cui badare. Perchè lui una pensione ce l’ha, la prende per invalidità al 70% dal 2009, dopo una serie impressionante di interventi chirurgici che nel 2007 lo hanno tenuto in ospedale per quasi sei mesi. Era marzo di quell’anno quando vi venne trasportato d’urgenza, piegato in due dai dolori addominali: era in cura per gastrite da oltre un anno presso il medico di base, ma quella non era era una normale gastrite. Lo avevano subito operato al pancreas, con resezione del corpo caudale e asportazione della colecisti. Gli è stato tolto parte del colon, ha avuto perforazioni gastriche in un quadro di ‘polineuropatia’ agli arti inferiori e cardiopatia (con infarto).
Nel frigo tiene le scorte di insulina che assume tre volte al giorno e di notte. La lettera di dimissioni dall’ospedale riferisce anche gravi episodi di depressione. Insomma, è una lunga storia di sfortune e malattie, che lo hanno sprofondato in circolo vizioso da cui non è più riuscito ad uscire. Una quota della pensione se ne va ogni mese per il mantenimento del figlio, rimasto con la madre in seguito alla separazione legale. Un accordo che dovrebbe essere rivisto, ‘ma non ho i soldi per l’avvocato’.
Ha sempre lavorato prima che le cose precipitassero. ‘Ho cominciato a 13 anni, come macellaio alla Cam. Poi ho fatto il benzinaio per cinque anni e poi ancora ho lavorato in una macelleria di via Aselli. Infine sono stato da Auricchio, facevo i formaggi. Fino al ricovero’. Fino al fatidico marzo 2007, quando sono anche precipitate le cose con la moglie, culmine di una crisi che già andava avanti da anni.
In tasca ha la tessera di volontario dell’Auser, accompagnava gli anziani, ora non fa. Confida nel prossimo bando per le case popolari, che si aprirò a breve.
g.b.
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