Tensione tra pendolari per il treno veloce Chi scende a Lodi non vuole rinunciare alla fermata
Divergenze tra i pendolari della Cremona- Mantova, alla vigilia del tavolo tecnico Regione, enti locali, Rfi, prevista per giovedi 16 maggio, in cui i delegati cremonesi porteranno la proposta di individuare nel nuovo orario estivo almeno due corse veloci, di 45 minuti circa, in andata e ritorno dal capoluogo. Per rendere possibile la velocizzazione sarà necessario sopprimere una fermata. Quale? Il fatto che potrebbe essere Lodi, proposta avanzata già da qualche tempo da parte del Comitato Pendolari InOrario, ha fatto infuriare chi ne usufruisce abitualmente. Alessia Manfredini, consigliere Pd, pendolare e componente del tavolo promosso dal Comune, era stata presa a male parole da parte di alcuni viaggiatori: ‘Ci tengo a precisare – spiega – che siamo solo di fronte alla richiesta di fattibilità. Possiamo auspicare un treno più veloce per Milano? Si. Possiamo metterci intorno ad un tavolo e verificare le tracce orarie e ipotizzare alcune soluzioni che possono tutelare e dare alternative a tutti? Ora i passaggi successivi sono un confronto con tutti i pendolari interessati, capire per esempio quale fermate si possono togliere e quale sarebbe il guadagno temporale, e quali soluzioni alternative si possono proporre.
E poi è necessario capire cosa ne pensano gli altri territori : Pizzighettone, Codogno, Lodi e Mantova.
Con Lodi è necessario comunque aprire un dialogo, perché è giusto verificare lo stato della linea suburbano S1 (introdotta dal 2009, oggi con un treno ogni 30’ min verso Milano) o la sua estensione fino a Codogno. Visto che molti lodigiani preferiscono prendere i nostri diretti e non salire sul suburbano è necessario, infatti, rivedere le sue fermate in modo da risolvere il problema del sovraffollamento che ogni giorno si verifica dopo Codogno e Lodi.
‘In questa fase – conclude Manfredini – auspico che il dialogo e la voglia di un confronto prevalga sulle polemiche o ad una guerra tra poveri di cui noi pendolari non abbiamo bisogno’.
I timori che gli animi si surriscaldino e facciano naufragare qualsiasi proposta migliorativa sulla tratta, vengono anche da Diego Mezzadri, attivo componente del Comitato pendolari, autore della proposta che sta suscitando polemiche.
‘Questa mattina afferma – si sono sentite minacce da parte di alcuni pendolari cremonesi-mantovani del treno 2650 che scendono a Lodi, che hanno annunciato l’intervento della Direzione della Banca Popolare di Lodi per la quale lavorano, per impedire la soppressione della fermata in oggetto. Ma allora i restanti 3990 pendolari cremonesi che si recano a Milano devono coinvolgere le proprie Direzioni? Allora coinvolgiamo anche i Rettori delle Universita’ di quella miriade di studenti che alle porte del 2014 (quando Trenitalia riuscirà a coprire la distanza Milano-Roma in meno di 2h mezza) partendo da Cremona alle 7,30 non riescono a raggiungere le aule delle universita’ milanesi entro le 9,00.
‘Mi pare francamente una polemica sterile – continua Mezzadri – Tra l’altro la proposta che ho fatto è volta alla tutela anche di quella minoranza di pendolari che vedrebbero soppresse le fermate di Ponte Adda e Lodi.
‘Chi deve scendere a Lodi, potrebbe cambiare treno a Codogno, con il tempo di percorrenza Cr-Lodi invariato, Si tratterebbe di un piccolo sacrificio di una piccola parte di pendolari con enormi vantaggi per migliaia di altri pendolari. Quelli di Ponte Adda potrebbero servirsi di un regionale che gia’ oggi precede di poco il 2650 per giungere a Codogno.
‘In fin dei conti la richiesta è sopprimere alcune fermate su uno dei due treni (il 2650) della mattina e su uno dei tre (il 2663) della sera, il resto rimarrebbe come oggi. Non ci sono le risorse economiche per aggiungere treni, penso che Regione e Trenord siano stati piu volte chiari, si deve rimodulare quello che c’è’.
‘Per chi da Lodi – conclude Mezzadri – sale sul Mantova per andare a Milano e viceversa, il problema a mio avviso non si deve nemmeno porre in quanto gia’ oggi hanno abbondanza di treni ed il servizio Suburbano e’ inutilizzato dai lodigiani in quanto “colpevole” di tempi di percorrenza superiori di 10 minuti rispetto ai treni regolari, che sono invece presi d’assalto causando ritardi e seri problemi alla sicurezza di viaggio’.
Al tavolo regionale del ‘Quadrante Sud’, di cui fa parte Cremona, in programma nel pomeriggio di giovedi 16, non è prevista la partecipazione di politici, se non come invitati (quasi certa la presenza di Carlo Malvezzi e Agostino Alloni). Ci saranno invece i tecnici, per il Comune di Cremona, la funzionaria del servizio Mobilità e trasporti Elisa Brigati.
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