Maxioperazione contro gli hacker di 'Anonymous', sequestri in provincia
Quattro persone in manette e sei denunce. E’ il bilancio della vasta operazione condotta della polizia postale in diverse parti del Paese contro il crimine informatico. L’attività, denominata “Tango Down”, è stata attuata nei confronti di soggetti sospettati di far parte del gruppo di hacker che celandosi dietro il nome “Anonymous”, ed approfittando della notorietà del movimento, ha attaccato sistemi informatici di infrastrutture critiche, siti istituzionali e aziende. Tra questi le reti del Vaticano e del Parlamento.
Oltre agli arresti, perquisizioni e sequestri in vari territori. Anche in provincia di Cremona. Gli uomini del commissariato di Crema guidato dal vice-questore Daniel Segre, infatti, hanno controllato nei giorni scorsi (ma lo si è appreso solo in queste ore) diverse abitazioni di cremaschi e portato via materiale informatico che sarà posto al vaglio della polizia postale.
Le indagini dell’operazione “Tango Down” sono state effettuate dal Cnaipic, il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche della polizia postale, e sono coordinate dalla procura di Roma. Si tratta di un’inchiesta non facile, visto che risalire ai collegamenti tra il famoso gruppo “hacktivista” e chi agiva a Roma e in Italia non è stato semplice. Soprattutto perché spesso capita che singoli hacker agiscano in nome del collettivo, firmando azioni individuali con l’effige del gruppo e la maschera di Guy Fawkes di “V for Vendetta”; azioni dalla quali, però, attraverso canali ufficiali o via Twitter, Anonymous si dissocia.
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