Dirigenza più leggera, il Comune punta su pensionamenti e mobilità tra enti Lega: 'Lo chiediamo da 4 anni'
E’ attraverso un sistema di pre-pensionamenti e di mobilità tra enti pubblici che prenderà forma la prospettata riduzione del numero di dirigenti in Comune. Quindi attraverso modalità abbastanza indolori per i diretti interessati, ma importantissime per un ente che deve recuperare risorse un po’ dappertutto e più che mai dal settore personale. A condurre il gioco è il vicesindaco Roberto Nolli, che avrebbe posto un aut aut ai massimi livelli dirigenziali incaricati di dare corpo alla riorganizzazione interna: o si mettono in pratica le indicazioni della GIunta (che si avvale tra l’altro dello studio esterno commissionato al professor Castagna della Pragmata srl) oppure si cambia mestiere. Uno studio che, come ha spiegato oggi pomeriggio l’assessore al Personale Maria Vittoria Ceraso in Consiglio Comunale, ‘descrive un assetto “a tendere” con forte valorizzazione del ruolo manageriale della dirigenza e quindi con investimenti in termini di formazione e sviluppi informativi. A tal fine consiglia una fase di transizione secondo modelli giuridico gestionali (numero dirigenti in staff; numero posizioni organizzative) dell’Ente che consentano quella ulteriore micro analisi all’interno delle aree/settori che sviluppando la logica dei processi consenta nel tempo un ulteriore ridimensionamento delle risorse utilizzabili”.
Frasi che dovrebbero indicare l’individuazione di poche macro-aree con al proprio interno vari settori, un po’ come è stato fatto per l’amministrazione Provinciale.
In Comune è iniziato intanto il toto-nomi delle dirigenze che potrebbero saltare. Prossime ai requisiti minimi per il pensionamento sono ad esempio Annamaria Santucci (ora dirigente a Turismo e marketing territoriale) e Ivana Iotta (Cultura). Poi c’è il rebus mobilità. Sia verso la Camera di Commercio, dove si svolgeranno in autunno le procedure concorsuali per la sostituzione di Massimo Dester (in pensione da fine marzo e sostituito pro tempore da Maria Grazia Cappelli), sia verso l’Asl, dove a breve potrebbe esserci un rimescolamento di carte in due delle massime cariche dirigenziali che costituiscono la direzione strategica: una per la parte amministrativa, l’altra per quella socio-assistenziale.
Un altro metodo per alleggerire il comparto dirigenza sarà poi quello di valutare la prosecuzione degli incarichi a tempo determinato attualmente conferiti. Si tratta dei settori: Polizia Municipale, Sviluppo Informatico e Tecnologico, Politiche Educative, Ambiente e Trasporti, Gestione territorio, Affari Economico finanziari. Un orientamento che circola in Comune è quello di mettere a concorso solo uno di questi settori, precisamente quello di Comandante della Polizia, incarico che per la sua delicatezza viene ritenuto da molti incompatibile con incarichi a termine.
LA LEGA: ‘CHIEDIAMO LA RIDUZIONE DEI DIRIGENTI DA 4 ANNI’
Sul tema della riduzione dei dirigenti interviene la Lega Nord. “Apprendiamo con stupore della proposta dell’assessore al bilancio Roberto Nolli di ridurre il numero dei dirigenti e delle posizioni organizzative del comune di Cremona. La Lega Nord – spiega il segretario provinciale Simone Bossi – lo chiede da quattro anni. Un ridimensionamento che era previsto nel programma elettorale e che, se fatto subito, avrebbe permesso al comune di risparmiare 4 milioni di euro e non uno solo come annunciato dall’assessore”.
“Apprendiamo – prosegue Bossi – che l’assessore Nolli e la giunta Perri stanno valutando di ridurre da 18 a 10 i dirigenti e da 27 a 21 le posizioni organizzative. Noi lo chiediamo da quattro anni, durante i quali però l’argomento non è mai stato affrontato. Anzi: negli anni passati il comune di Cremona ha deciso di fare l’esatto contrario, aumentando il numero dei dirigenti e nel contempo anche quello delle posizioni organizzative. Ad aumentare però non è stato solo il numero dei dirigenti. La giunta Perri ha aumentato tutte le tasse possibili immaginabili e oggi, solo oggi, con l’approssimarsi della scadenza del mandato e della campagna elettorale scopre l’acqua calda. Rivedere il numero dei dirigenti porta a risparmiare. Una decisione che se presa subito, quattro anni fa, come chiesto dalla Lega Nord, avrebbe consentito un risparmio quattro volte superiore e che avrebbe evitato l’aumento delle imposte pagate dai cittadini cremonesi.”
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