Teatro Ponchielli, gli straordinari dei lavoratori finiscono nella 'banca-ore'
Anche il teatro partecipa dell’austerity che sta investendo quasi tutti i settori della spesa pubblica. Quest’anno, come del resto lo scorso, la direzione della Fondazione Ponchielli ha concordato con i sindacati un trattamento economico degli straordinari che consente al teatro di risparmiare sulla spesa e ai lavoratori di usufruire di giorni di riposo in più. ‘Per far fronte ad un costante calo di entrate – spiega Gianfranco Manara, responsabile della Slc Cgil – dovute ai tagli del Ministero, della Regione, della Provincia e in parte anche del Comune, si è pensato già dallo scorso anno di utilizzare una modalità prevista dal contratto. In pratica le ore starordinarie lavorate nei periodi di grande attività del teatro, finiscono in una ‘banca – ore’ che viene utilizzata nei mesi in cui le stagioni sono ferme o quando c’è meno lavoro. Nella busta paga del mese in cui ha svolto gli straordinari, il lavoratore percepisce comunque la maggiorazione (circa il 30% in più dello stipendio, ndr) che gli spetta’. In pratica, più giorni di ferie d’estate, quando le stagioni sono ferme, e un trattamento economico degli straordinari inferiore, nel pieno delle stagioni teatrali. ‘Del resto ci rendiamo tutti conto delle difficoltà in cui navigano gli enti pubblici, Comune in testa, con le manovre che stanno facendo su Imu e addizionale Irpef’, aggiunge il rappresentante sindacale.
Il sistema sembra essere molto diffuso nei teatri nazionali, da quello di Parma all’Arena di Verona, quasi tutti con bilanci in profondo rosso.
‘Si va avanti con la collaborazione e gli sforzi di tutti’, commenta Renzo Zaffanella, consigliere della Fondazione. ‘Da quando il Cda si è insediato, ho visto un continuo calo dei contributi da parte degli enti pubblici. Diciamo pure che si fanno i salti mortali. Siamo uno dei pochi teatri di tradizione che chiudono il bilancio in pareggio. Non dimentichiamo che il teatro è utilizzato per 270 giorni l’anno, tra prime e repliche di spettacoli, il pubblico premia le produzioni e i privati per ora tengono’. A parte il drastico ridimensionamento del Fus (fondo unico spettacolo), anche Regione e Provincia hanno progressivamento diminuito i contributi alla Fondazione. Il Comune resta il maggiore finanziatore, ma lo stanziamento per il 2013 non è stato ancora messo nero su bianco. ‘All’inizio del mandato il contributo del Comune era di 1 milione 250mila euro’, conclude Zaffanella – Mi pare che l’ultimo sia stato di 850mila’.
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