Cremona ancora nel forno: primi giorni di agosto, ozono alle stelle
Cremona ancora nel forno. Sono previste di nuovo afa e temperature elevate fino a mercoledì. Giovedì, infatti, secondo le previsioni, una violenta linea temporalesca, una Storm Line, transiterà al nord, facendo crollare di 10° le temperature sulla Valpadana. Intanto le centraline cremonesi fanno segnare, sempre con più frequenza, livelli di ozono altissimi. Nei primi cinque giorni di agosto, rilevati già tre giorni di sforamento. Il 1° agosto (dati riferiti alle 24 ore precedenti) è andata oltre la soglia (180) la centralina di Spinadesco con 199 microgrammi al metro cubo. Il 3 agosto tutti e tre i rilevamenti oltre il limite di attenzione: Spinadesco a 213, via Gerre Borghi a 210, Via Fatebenfratelli a 186. E ancora, ozono alto anche il giorno successivo, il 4 agosto, con punte di 204 microgrammi a Spinadesco, 197 a Gerre Borghi e 194 in via Fatebenefratelli.
L’inquinante estivo è già stato sotto stretta osservazione nel mese precedente. A luglio sono stati undici i giorni in cui almeno una centralina ha segnato presenza di ozono nell’aria oltre la soglia di attenzione con livelli fino a 213 microgrammi al metro cubo.
TEMPO IMPAZZITO HA FERMATO IL KILLER DEL MAIS
Oltre all’allarme ozono, attenzione alla colture dove – come segnala la Coldiretti, troppa pioggia e semine in ritardo hanno fermato quest’anno l’avanzata della Diabrotica, il killer del mais. Le piogge continue – spiega la Coldiretti Lombardia sulla base dell’ultimo report del servizio fitosanitario regionale – hanno ritardato le semine ma al tempo stesso hanno creato un ambiente sfavorevole alla proliferazione delle larve di un parassita in grado di spianare intere file di granoturco.
Da marzo a maggio ha piovuto, in media, ogni due giorni con precipitazioni doppie rispetto al solito: nella pianura padana occidentale sono caduti fino a 400 millimetri di acqua contro i 280 della media stagionale degli ultimi vent’anni e nel Mantovano ne sono stati registrati 550 contro i 150 della media. Una situazione anomala – spiega la Coldiretti Lombardia – che ha ritardato di oltre un mese e mezzo le semine del mais (ma non solo) danneggiando lo sviluppo delle piante. Ma il clima impazzito – si legge nel report del servizio fitosanitario della regione “ha anche sfavorito notevolmente le larve di Diabrotica neonate, determinando una moria superiore a quella attesa” e lo sviluppo ritardato delle colture ha “privato le larve superstiti della loro fonte di alimentazione”.
La situazione però – commenta la Coldiretti Lombardia – non deve far abbassare la guardia perché la Diabrotica è un parassita in grado di riprendersi facilmente per poi tornare all’assalto di una coltura come il mais che in Lombardia si estende su oltre 350 mila ettari (un terzo di tutta la superficie agricola regionale) e che è la base dell’alimentazione delle mucche da latte di circa 6.000 allevamenti nei quali si produce il 40 per cento di tutto il latte italiano. Le maggiori superfici a mais in Lombardia sono concentrate nelle province di Brescia (79.584 ettari), Cremona (86.728), Mantova (66.923), Lodi e Pavia (oltre 32 mila ettari a testa), Milano (24.179) e Bergamo (20.418).
Intanto, dunque, sul fronte delle previsioni meteo, l’afa dovrebbe dare una tregua giovedì con quale pioggia, ma poi torneranno le alte temperature, tanto che nelle stalle sono in piena attività nebulizzatori e condizionatori per tentare di portare un po’ di refrigerio agli animali.
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