Politica

Primarie, le interviste di Cremonaoggi Galimberti: 'Pezzo di Pd con Viola? Mi interessa voto di tutti i cittadini. Perri da bocciare, ecco perché'

Nella foto, Galimberti accanto al capogruppo del Pd in Consiglio comunale Maura Ruggeri

Ecco la seconda delle tre interviste di Cremonaoggi ai partecipanti alle primarie del centrosinistra (del 23 febbraio) in corsa per diventare il candidato sindaco della città di Cremona. Dopo Rosita Viola (Sinistra, ecologia e libertà), tocca a Gianluca Galimberti di Fare nuova la città, appoggiato dal Pd. Poste 12 domande per approfondire questioni non toccate, o solamente sfiorate, nel corso del confronto in diretta video di giovedì scorso e durante le singole presentazioni dei programmi delle scorse settimane (vedi link in basso). Seguirà nelle prossime ore l’intervista a Paolo Carletti del Partito socialista.

Gianluca Galimberti, nel suo programma lei parla della creazione di un centro bandi cittadino. Come vorrebbe organizzarlo concretamente, cosa vorrebbe cambiare dell’assetto attuale per quanto riguarda i bandi?

Bisogna rafforzare la struttura che si occupa dei bandi. Avrà tre compiti. Primo: intercettare i finanziamenti a seconda delle idee progettuali che vengono messe in campo. A volte succede il contrario, vengono intercettati soldi e quindi vengono fatti i progetti, ma se un progetto non è dentro un’idea di sviluppo è fine a se stesso. Secondo: l’ufficio bandi del Comune sulle grandi questioni progettuali deve coordinare, in accordo, altri uffici bandi presenti in città. Per alcuni progetti di grande rilevanza c’è bisogno di massa critica, della collaborazione degli attori che partecipano (Camera commercio, Università). Terzo compito: deve fare consulenza, pensiamo a un incubatore di impresa giovane, ad esempio per imprese culturali, informatiche. Serve un luogo, in coordinamento con Informagiovani, per le procedure burocratiche e per la scelta dei bandi (molti i progetti per i giovani). Non parlo solo di  fondi europei, ci sono anche le fondazioni. Sono questioni concrete.

Parla spesso di digitalizzazione. Cosa vuole digitalizzare?

Dobbiamo inserirci nell’agenda digitale. In particolare bisogna migliorare il sistema informatico comunale. Esistono strutture, esiste un know-how. Il Comune contiene competenze tecniche. Occorre un piano di sviluppo del sistema comunale, un miglioramento complessivo dei database, serve una standardizzazione dei database e un’interfaccia migliore per il sistema rivolto ai cittadini. Serve una raccolta di dati migliore e standardizzata su più argomenti, che serva all’amministratore per avere un riscontro immediato della realtà, e dall’altra parte una migliore interfaccia per i cittadini. Ci sono tanti ambiti, molti progetti, penso ad esempio ai rifiuti, al piano soste, che hanno bisogno di supporto digitale. E dobbiamo ragionare molto sullo Sportello unico attività produttive. Bisogna avere il coraggio di usare la digitalizzazione per diminuire la burocrazia.

Terzo Ponte, quanto margine per bloccare il progetto?

Dal 2000 al 2014 abbiamo avuto una serie di avalli e sottoscrizioni di impegni da parte di amministrazioni di colori diversi. La questione è chi prenderà la concessione del tratto autostradale. Chi prenderà in concessione questo tratto avrà come obbligo il completamento del progetto del Terzo ponte. Non possiamo promettere di non farlo quando non siamo in grado di prometterlo. La questione è se ci saranno i soldi. Le nostre priorità rimangono comunque il sistema ferroviario e la raccolta di fondi e di finanziamenti per la valorizzazione della natura del Po, anche come impresa ecologica.

Rilancio di aree dismesse, quale la prima su cui intende attivarsi e come vorrebbe rilanciarla?

Ci sono delle ferite in città. E ci sono da decenni. Dobbiamo avere un piano per la rivalorizzazione di queste aree da inserire però in un piano generale. Non possiamo rivalorizzare grandi spazi se non dentro un progetto. Per definire la rivalorizzazione bisogna sapere quali sono le aree (tra queste penso al vecchio ospedale, all’area ex monasteri, a via Goito) e arrivare a un’idea progettuale con possibilità tecnica e urbanistica. Per intercettare bandi bisogna avere progettualità. Non posso dire ora qui faccio questo e qui quell’altro.

Rilancio complessivo della città, le tre iniziative prioritarie per questo rilancio?

Per prima cosa dobbiamo agganciare l’Expo. Non c’è nemmeno un progetto sull’Expo, è gravissimo. Dobbiamo puntare tra le altre cose sull’agroalimentare e occuparci di questo settore, uno dei motori della città. Secondo: bisogna concludere il Polo tecnologico. E’ gravissimo, dopo anni non si sa ancora nulla. Dobbiamo mantenere i posti di lavoro in città e costruire progetti per lo sviluppo di imprese giovani. Terzo: dobbiamo ripensare completamente e valorizzare l’asset violino-liuteria coordinando meglio gli attori in gioco. Ecco alcuni concetti importanti: alta formazione, artigianato artistico e impresa, cultura e ricerca. Dobbiamo inserire Il Museo del Violino insieme a Mondomusica e al sistema teatrale in un circuito di offerta culturale della città. Aggiunto, come quarto punto, il Po, per tutela ambientale e valorizzazione ambientale (ciclovia). E non dimentico la riduzione della burocrazia e gli investimenti sui giovani.

Come rinnovare il turismo?

Dobbiamo coordinare le energie presenti in città. Sul centro serve una visione d’insieme. Penso al modello City shopping centre, a un centro che sia artistico ma anche capace di esprimere commercio attrattivo. Abbiamo un centro molto bello che va studiato e promosso nella sua interezza. Dobbiamo affrontare il tema mobilità. Bisogna studiare l’arredo urbano e valorizzare le porte di accesso alla città. C’è anche una questione relativa al commercio che riguarda il territorio non del centro. C’è da studiare nuove forme di negozi di vicinato, molte periferie lamentano l’assenza del commercio. Con coordinamento, serve un progetto culturale fatto di grandi eventi e di animazione continuativa del centro e delle periferie.

Come intende rivedere la mobilità e come giudica il recente rinnovamento delle linee degli autobus?

La mobilità va ripresa in mano nel complesso. Alcune parole chiave: piano soste, piano carico e scarico merci, pedonalizzazione, ztl, ciclabili e trasporto pubblico locale. Non si può fare una scelta senza capire che implica scelte coerenti in altri ambiti. Piano soste: occorre affrontare e standardizzare i costi per residenti e commercianti, per gli altri chi più si avvicina al centro più paga e meno sta, e bisogna favorire l’occupazione delle attuali aree e strutture di parcheggio presenti. Mi vengono in mente il parcheggio della stazione e i finanziamenti persi già stanziati nel 2008. Quella dei parcheggi è una questione chiave. Più in generale la pedonalizzazione va completata, ma non basta chiudere una via, vanno studiati i costi e bisogna ascoltare le categorie e provvedere all’animazione, anche attraverso l’arredo urbano. La ztl è una questione mai risolta da questa giunta con scelte-non scelte, con continui ritorni indietro. La ciclabilità è fondamentale, bisogna completare di anno in anno un progetto, si deve vivere la ciclabilità come un’opportunità per spostamenti lavorativi e dell’esterno. Trasporto pubblico locale: le scelte fatte sono in realtà delle non scelte, spesso sbagliate. I dati dicono che non funziona così com’è. Circa il 90 per cento del traffico avviene con spostamenti privati. Bisogna ripensare il trasporto pubblico locale ma ripensarlo alla luce di scelte legate alla ztl e alla pedonalizzazione. Un’esperienza da esplorare assieme ai quartieri può essere il trasporto a chiamata, che non è un’alternativa ma un’opportunità in più.

Lei parla di taglio degli assessori. La Giunta Perri è composta da nove assessori più il sindaco. Quanti assessori vorrebbe lei?

Sicuramente taglierò il numero di assessori. Quanti? Dipenderà dal progetto complessivo di riorganizzazione ma anche dal percorso che noi abbiamo davanti. Per serietà, non faccio promesse sul numero ma sicuramente verrà diminuito. Ma non è solo questo il problema, c’è da considerare la riorganizzazione del lavoro degli assessori e della macchina comunale. Ad esempio: le deleghe agli assessori saranno anche per progetto, su grandi sfide che possono essere affrontate con visione d’insieme.

Welfare, è un modello valido quello cremonese? O c’è qualcosa da cambiare?

Rispetto alle scelte degli ultimi anni, molto è da cambiare. Con la struttura generale maturata a Cremona abbiamo potenzialità ed eccellenze molto forti. Una riguarda l’handicap, una realtà molto interessante. La seconda, la grande ricchezza di associazioni e forme di solidarietà nei quartieri. Sono solo esempi. Parliamo ora delle cose da cambiare. I dati relativi alla povertà delineano una situazione molto grave. Dall’ascolto dei quartieri si comprende una tensione crescente. Nei nostri piani abbiamo servizi sociali da riorganizzare secondo il concetto ‘meno ufficio e più territorio’, bisogna studiare forme di welfare di comunità. Cioè, Comune vicino al territorio, che valorizza reti già presenti. Ci sono esempi in diverse parti d’Italia. Bisogna promuovere una regia comune di reti di comunità. Ci sono fondi, di fondazioni private, che puntano su questo. In queste reti ci possono essere comitati, associazioni, cooperative, circoli, associazioni sportive, territorio per territorio. Altro concetto chiave: imparare a coprogettare insieme, pubblico e privato. E la raccolta di dati in ambito sociale è fondamentale per organizzare le politiche sociali.

Questione lavoro. Cosa può fare il Comune?

Trovare i motori di avviamento che riescono ad accendere la città. Progetti importanti sono quelli relativi alla riduzione della burocrazia, alla digitalizzazione. Bisogna investire sui giovani e prestare attenzione a chi perde il lavoro. Importante lo sviluppo del turismo e del commercio.

La candidata Rosita Viola (Sel) ha parlato di più di una persona del Pd a sostegno della sua candidatura e non di Galimberti. Come risponde?

Magari c’è qualcuno di Sinistra, ecologia e libertà che sostiene la mia candidatura. Mi sembra però che noi dobbiamo abituarci a parlare con tutti i cittadini. Questa è la questione chiave. Noi dobbiamo rivolgerci a tutti i cittadini. Questa è una bellissima esperienza e a me interessa il voto di tutti cittadini.

Qualche giorno fa lei ha dato un 4,5 in pagella al sindaco Perri. Cosa non le è piaciuto e cosa invece le è piaciuto se c’è qualcosa che le è piaciuto?

Nell’azione di politica amministrativa del sindaco e della sua giunta non mi è piaciuta la mancanza di progetto. E’ una cosa detta da tantissime persone, di destra, di centro e di sinistra. Viviamo in un momento di perdita di progettualità e senso di futuro. Come può una città come la nostra perdere un’occasione come l’Expo e lasciare il Polo tecnologico senza definizione per anni? Come può un’amministrazione attivare comitati di quartiere e abbandonarli, come detto da molti cittadini, salvo poi riprendere contatti quando si avvicinano le elezioni? Qualcosa che mi è piaciuto? Non mi viene in mente nulla. Qualcosa di buono può essere stato fatto. Ma sulle questioni di una certa rilevanza, nulla da salvare. Ripeto, serve una progettualità. Se si fa una cosa, e magari la si ritira e poi la si rifà, è inutile e controproducente. E serve concretezza, penso ad esempio alla situazione dei marciapiedi.

Michele Ferro
redazione@cremonaoggi.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...