Cronaca

Antisfratto e No Tav, manifestazione presidiata in corso Vittorio Emanuele

Foto Francesco Sessa

Forze dell’ordine mobilitate nella mattinata di sabato per la manifestazione del Comitato Antisfratto a sostegno della battaglia “No Tav”, che ha occupato corso Vittorio Emanuele con un picchetto sotto la Prefettura. Una manifestazione tranquilla ma ben sorvegliata. “Vogliamo manifestare la nostra solidarietà a una battaglia, quella dei No Tav, che non riguarda solo un territorio ma tutto il Paese – ha evidenziato uno dei promotori del Comitato, Michele Grioni Merli -. E’ una lotta che trova piani di convergenza comune, di fronte a una richiesta che riguarda tutti: non spendere 26 miliardi di euro di soldi pubblici per un’opera come la Tav, e usarli invece per garantire a tutti casa e reddito”. Una questione che riguarda molto da vicino il comitato antisfratto di Cremona, che solo due giorni fa ha bloccato l’ennesimo sfratto: “un uomo solo che da due anni è senza lavoro e che quindi è moroso incolpevole – spiega ancora Michele -. Chi dice che la morosità incolpevole non esiste, ci spieghi come una persona senza reddito possa pagarsi affitti e utenze”. La settimana prossima si annuncia ricca di battaglie per il Comitato, che ha in programma il blocco di altri 4 sfratti in città. “Torino viene definita la capitale degli sfratti, a livello nazionale, ma il dato di Cremona, in proporzione, la equivale. La maschera di cittadina benestante è ormai crollata, e stiamo vedendo quanto malessere si nasconda in realtà tra le pieghe di falso benessere”.

Continua intanto la battaglia del Comitato contro Aem: “Avevano promesso un Tavolo di garanzia per bloccare i tagli delle utenze per morosità incolpevole, ma per ora ancora non si è fatto nulla – evidenzia Gianluca, un altro dei promotori -. Hanno anche tentato di tenerci buoni proponendoci di ripristinare le utenze alle famiglie che noi seguiamo, ma non possiamo accettare queste logiche di compromesso: tutte le famiglie in questa situazione devono avere il diritto ad un minimo di utenze garantite, come abbiamo chiesto durante la prima occupazione. E se quello che abbiamo chiesto non verrà ascoltato torneremo ad occupare Aem, perché non accettiamo promesse che vengono fatte solo per tenerci buoni”.
“Non è un caso che abbiamo scelto di posizionarci sotto la Prefettura, luogo di potere – aggiunge Michele -. Vogliamo ribadire che non siamo qui a farci prendere in giro, e che se Aem non avesse alcuna intenzione di far partire il tavolo promesso, la nostra lotta continuerebbe lo stesso”.

Laura Bosio
redazione@cremonaoggi.it

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