Lettere

Laila non c'è più Fate attenzione se prendete un cane

da Francesco e Lorella

La nostra Laila se ne è andata da poche ore. Il dolore che proviamo, è immenso. Otto anni di gioie, di amore incondizionato, non sono sufficienti e lenirlo.

Dopo aver deciso di acquistare “il nostro cane”, la scelta cadde sulla razza Border Collie. “È quello della reclame”, ci dicevano ogni volta che ci vedevano a spasso con Laila.

Da profani e su indicazione di una persona che aveva due cani di razza, ci indicarono un centro di addestramento a Pontevico che, ci dissero, ci avrebbe procurato il cane. Contattato, gli dicemmo la razza, che la volevano femmina e le garanzie che il cane sarebbe arrivato in perfetta salute. Prezzo pattuito, 500 euro. La persona che doveva procurarci il cane su incarico del nostro referente, era una tale Giusy che abitava in un paesino nei pressi dell’Iper.

Quando Laila arrivò, un giorno normale si trasformò in un giorno di festa. Era un cucciolo di pochi mesi, impaurito e…puzzava tantissimo. Sapevamo che arrivava dall’est ma, da profani e senza conoscere la situazione di quel drammatico mercato di che le cronache documentano quasi quotidianamente, ci affidammo a queste persone in piena fiducia. Da subito ci accorgemmo che Laila non ingrassava, mangiava poco, aveva il pelo non lucido. Confrontata con altre femmine della stessa razza queste anomalie risultavano evidenti. Ma lei stava bene, giocava e, soprattutto, ci amava. E noi le abbiamo regalato tutto il nostro Amore, facendo spesso la figura degli stolti davanti alla gente che ci sentiva parlare con Laila come ad una persona. Ma solo chi ha avuto e amato un cane può capire.

Gli esami intorno al terzo anno evidenziarono un problema epatico di natura ereditaria. E allora via di cure, di soldi per medicine e veterinario (queste ultime, per noi, considerate dovute pur di farle star bene).

Otto anni con questi problemi, con Laila che si era ormai integrata nella famiglia che, a sua volta, aveva imparato a dipendere da lei, dai suoi ritmi, dai suoi bisogni. Gioire alle sue dimostrazioni di affetto (ben oltre quelle umane) e soffrire quando lei soffriva.

Otto anni di Amore e di ricordi stupendi non sono sufficienti a lenire l’immenso dolore che proviamo oggi dopo averla vista andarsene in silenzio, quasi a voler togliere il disturbo di tanto affanno per lei nel modo più veloce possibile.

Oltre al suo indelebile ricordo, ci rimane l’esperienza dell’errore commesso e che vogliamo denunciare pubblicamente affinché, chi volesse acquistare un cane, non commetta: rivolgetevi a strutture serie, chiedete a veterinari di indicarvi dove poter acquistare un cane che abbia una discendenza genetica dichiarata. Diffidate da chi vi fa spendere poco, perché in quel “poco” si nascondono i problemi futuri.

Un grazie ai veterinari Bravi e Tremolada, che durante la vita di Laila sono sempre stati presenti, soprattutto nelle sue ultime ore di vita.

Otto anni con Laila sono stati davvero pochi! Troppo pochi. Ciao” Cagnu”!

Francesco e Lorella

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