Cronaca

Picchia la moglie, impone alle figlie il velo: indagato marocchino 47enne

Picchiata e minacciata dal marito perché si ribellava all’imposizione per le figlie (9 e 13 anni) di mettere il velo islamico: la vicenda, fatta di continue vessazioni e stalking, è accaduta ad una donna residente nel cremonese. Al marito, 47enne marocchino, è stato imposto dal giudice per le indagini preliminari Guido Salvini il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna. L’uomo è indagato per maltrattamenti, lesioni, violenza sessuale e stalking.

Secondo l’accusa, il marito l’avrebbe minacciata di picchiarla talmente forte da costringerla a vivere su una sedie a rotelle, l’avrebbe percossa e costretta a subire rapporti sessuali. E anche dopo che la donna si è trasferita in una casa protetta, l’uomo si sarebbe reso colpevole di diverse minacce. Le avrebbe fatto trovare sul parabrezza dell’auto: “Se vengo all’incontro protetto e trovo le bambine senza velo le mando indietro e il giorno che Dio ti fa pagare tutto si sta avvicinando”. E ancora: “In comuità ti hanno fatto il lavaggio del cervello e stanno cercando di cambiare la tua religione e quella dei tuoi figli”. In un altro messaggio consegnato ad una delle figlie mentre usciva da scuola c’era scritto: “Se non mettette il velo vi faccio vedere”.

La vicenda sarebbe iniziata nell’estate del 2010, quando l’uomo aveva vietato alla moglie l’uso del computer con il quale la donna si teneva in contatto con la sorella, residente negli Stati Uniti. La ribellione le era costata un’aggressione e lesioni. Il gip Salvini, nell’ordinanza di divieto di avvicinamento, ha evidenziato come le minacce siano testimonianza del fatto che “il comportamento dell’indagato trova il suo solido fondamento nell’intolleranza del suo credo religioso (compresa l’accusa verso i famigliari di possibile apostasia, scelta che in Italia certo non è proibita) e aggiungano alle altre violenze fisiche e verbali un ulteriore elemento di vessazione e di tentativo di sopraffazione psicologica”.

Interrogato oggi dal giudice Salvini, il marocchino ha negato le aggressioni e le minacce alla moglie e ha sostenuto che l’unica cosa importante è che le figlie abbiano la possibilità di studiare. Attualmente i due coniugi sono divorziati.

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