Martedì le dimissioni del vescovo Difficile l'unificazione con Crema
Martedì prossimo il vescovo di Cremona, monsignor Dante Lafranconi, rassegnerà – come da prassi – le dimissioni dalla Cattedra cremonese. Il 10 marzo monsignor Lafranconi compirà infatti 75 anni, età limite nel clero per gli incarichi ecclesiastici (non solo per i vescovi ma anche per i parroci). Monsignor Lafranconi è a Cremona dal 2001. Non è detto che la scelta del nuovo pastore di Cremona sia immediata. Negli ambienti vaticani si dice potrebbe slittare al prossimo autunno. Sono infatti parecchi i vescovi lombardi in scadenza per età. Domani si dimetterà monsignor Giovanni Giudici, vescovo di Pavia, giunto anche lui ai 75 anni. Subito dopo sarà la volta del vescovo di Mantova. Ma da qui al 2016 scadranno anche i vescovi di Brescia e Como. Alle fine del prossimo anno raggiungerà i 75 anni anche l’arcivescovo di Milano, monsignor Angelo Scola. Ma chi potrà prendere il posto del nostro e degli altri vescovi in scadenza? La prassi da un po’ di anni è quella di procedere al passaggio nelle diocesi lombarde dei vescovi ausiliari di Milano, ma a fronte di cinque diocesi in scadenza, sono solo quattro gli ausiliari milanesi: Mario Delpini, Franco Maria Giuseppe Agnesi, Paolo Martinelli, Pierantonio Tremolada. Sarà uno di loro ad arrivare a Cremona? Difficile dirlo anche perché tra i nuovi criteri di nomina a vescovo oggetto di studio e di confronto in Vaticano, c’è l’idea di ampliare la scelta tra il clero locale. Non pare, per il momento, attuabile, la scelta di unificare la diocesi di Cremona con quella di Crema che porterebbe in questo modo il presule cremasco a dirigere l’eventuale unica diocesi. E’ vero che in Italia le diocesi sono attualmente 226, cioè un numero esorbitante rispetto a tante altre Chiese nazionali, ma è una parcellizzazione dovuta alla storia ed anche per questo l’unificazione risulta difficilmente attuabile.
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