Visigalli meditava vendetta: 'Se esco Galli ha finito di vivere'
“Quel Galli lo lascio senza denti per tutta la vita…che passi anche fino a 90 anni…quel Galli deve veramente augurarsi che io sia all’ospedale il più a lungo possibile…perché quando esco lui ha finito di vivere…lui non si rende conto…servirà la Digos…serve…al c…lui e la famiglia 24 ore al giorno…oh! oh! oh!…un atto…un momento di qua lo trovo, va !”. Emilio Visigalli, attivista del centro sociale Dordoni, meditava vendetta contro Gianluca Galli. Lo rivela l’intercettazione ambientale degli inquirenti che nella stanza da letto dell’ospedale dov’era ricoverato avevano piazzato una cimice. L’intercettazione risale alle 17,52 del 3 marzo scorso. Galli è in stanza che consuma la cena con la moglie.
Non è la sola intercettazione contenuta nelle 70 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Pierpaolo Beluzzi su richiesta del pm Laura Patelli. L’inchiesta, infatti, si basa anche sulle numerose intercettazioni che iniziano già all’indomani dell’aggressione del 18 gennaio. Alle 20,50 del 19 gennaio è il gip Guido Salvini a convalidare il decreto con cui il pm Patelli dispone in via d’urgenza l’intercettazione delle utenze telefoniche di alcuni indagati.
Scrive Salvini: “lo svolgimento di ogni possibile attività investigativa risulta necessaria in ragione delle conseguenze dell’episodio di violenza ‘politica’ che per gravità non ha precedenti in questa città e anche alla luce di possibili e forse imminenti azioni di ‘ritorsione’ che, come emerso da fonti info investigative, starebbero programmando appartenenti ai movimenti di estrema sinistra, sia radicati presso questo capoluogo, e cioè il centro sociale Dordoni e il centro anarchico Kavarna, sia a livello nazionale”.
Le intercettazioni denunceranno anche “un clima di tensione”, come scrive il gip Beluzzi nell’ordinanza dove si fa riferimento ad un fatto accaduto il 17 gennaio, quando un frequentatore del Dordoni era stato aggredito solo perché amico di Gianluca Galli, leader di Casa Pound. Racconta di essere stato colpito verso le 20,30 due volte al volto da un soggetto vestito di nero al di fuori di un locale in presenza di altri. Dopo essere caduto a terra, si riprende ed insegue l’assalitore fino a che si rifugia al Dordoni. Gli inquirenti indagano per risalire all’aggressore. E anche stavolta la risposta arriva dalle intercettazioni. E’ il 24 febbraio: i poliziotti ascoltano la telefonata tra Emilio Visigalli e un 33enne inizialmente indagato. Quest’ultimo: “Beh, hai tempo anche per pensarci su, nel senso…”. E Visigalli: “Tieni presente che comunque nei giorni precedenti ….c’era stata la questione di… di… Are”.
“Dall’intercettazione in corso”, osserva Beluzzi, “è emerso come l’azione di aggressione, repentina, seguita da precipitosa fuga, sia stata posta in essere molto probabilmente dall’Arena Michele che si era rifugiato all’interno del Dordoni, ‘portandosi di fatto dietro i propri inseguitori’”.
Per l’accusa, ancora una volta le intercettazioni incastreranno anche Gianluca Galli e Guido Taietti, entrambi in carcere per tentato omicidio e i primi ad essere interrogati oggi. Domani sarà la volta di Michele Arena e Alberto Birzi.
Sara Pizzorni
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