Ambiente

'Rivoluzione' rifiuti, altre critiche (ma anche lodi) dai condomini

Dopo le perplessità  del presidente dell’Anac Enea Bonelli, sulle  nuove modalità di esposizione dei rifiuti nei condomini di maggiori dimensioni, un’altra sigla che raggruppa gli amministratori prende posizione critica, a seguito dell’ultimo incontro avuto con il Comune, lo scorso 22 aprile.  «In quella sede – afferma Gianfranco Saccani, presidente provinciale Unai (Unione nazionale Amministratori d’Immobili) – ho sostenuto che il sistema di ‘prelievo dei rifiuti’ che il Comune vuole imporre serve solo a far cassa sulle spalle dei cittadini. Evidenzio i termini ‘prelievo dei rifiuti’ in quanto le parole ‘raccolta differenziata’ qui generano molti fraintendimenti e offrono l’opportunità al Comune e AEM di tacciare chi contesta le scelte illustrate come retrogrado, pro-inceneritore e via dicendo. Non è il punto. In verità nessuno sino ad ora ha saputo rispondere ad una mia semplice domanda, ovvero dimostrarmi, con dati alla mano, che il trasporto dei cassonetti e dei sacchi contenenti i rifiuti differenziati dal fabbricato condominiale alla pubblica via, a spese dei residenti, determini un aumento della ‘differenziata’. Mi pare che ci sia molta confusione. Sottolineo che non c’è opposizione alla raccolta differenziata come sistema, ma alla modalità di prelievo dei rifiuti differenziati presso gli edifici. Il Comune si vanta di aver liberato la città dai cassonetti e dalle piazzole di raccolta, ma poi vuole obbligare i cittadini a loro spese a posizionare i rifiuti sulle strade e sui marciapiedi pubblici. Forse sono più estetici, igienici e sicuri mucchi di sacchi e cassonetti all’ingresso di ogni edificio lungo le vie cittadine? La parata di variopinti cassoni che per agevolare gli operatori ecologici abbiamo dovuto posizionare in cortili e giardini privati togliendoli dalle piazzole e dai locali igienici per rifiuti presenti all’interno degli edifici, ha innegabilmente peggiorato la qualità estetico-architettonica della città ma anche l’igiene in quanto sono aumentati per esempio gli insetti e i topi dove da anni non c’erano più. Questi sono dati di fatto. Il Comune dovrebbe ammettere che l’unico scopo è quello di ridurre i tempi della raccolta dei rifiuti con un conseguente aumento del guadagno dell’Ente preposto a tal compito».

E da ultimo, una provocazione: «Per aumentare ancor più gli introiti suggerirei di obbligare i cittadini all’ora convenuta a gettare i rifiuti direttamente dalle finestre sui camion della raccolta sottostanti, abbattendo così totalmente i tempi di carico, discesa e risalita sul mezzo dell’operatore. Come ho detto in quella riunione propongo che il servizio possa essere gestito in autonomia dai condomini, evitando di pagare le tasse comunali per la raccolta dei rifiuti. Arriveremo a questo?”

Erano  circa una ventina gli amministratori di immobili che hanno partecipato alla riunione convocata dagli assessori Alessia Manfredini e Maurizio Manzi, oltre ai tecnici di Comune e Aem, per avviare una campagna informativa sulle nuove linee rifiuti che prenderanno il via da luglio.  Oltre ai due pareri negativi di Anai e Unai, si registra quello positivo di un commentatore anonimo: «In quanto amministratore di condominio io la penso diversamente. I problemi esposti durante la riunione sono del tutto irrilevanti se confrontati con l’importanza di differenziare i rifiuti, inoltre c’è un problema pratico e tecnico che forse non è stato esposto, l’attuale raccolta viene effettuata su una parte ridotta di città. Dovendo estendere la raccolta a tutta la cittadina, il numero di condomini aumenta notevolmente, ciò significa che sarebbe impensabile dover entrare in ognuno sia per il tempo impiegato, sia per dotare gli addetti di tutte le chiavi, sia per il parco mezzi di AEM. Sinceramente non vedo grossi problemi di fattibilità, se non un po’ di volontà e senso civico da parte dei cittadini che, se non vogliono pagare un addetto, a turno possono portare il loro bidone in strada come già fanno i privati di ville e villette.
Io, in quanto amministratore, insegnerò questo ai miei condomini, oltre che insegnare a differenziare bene ed a comprare prodotti poco imballati. A questa soluzione si è giunti dopo sopralluoghi ad altre città che già lo fanno con buoni risultati, quindi non vedo perchè anche noi non possiamo farlo».

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