Case popolari, il Comune lascia Aler Tasso di morosità raddoppiato in tre anni
Confermato l’indirizzo dell’amministrazione comunale in merito ai circa 700 alloggi popolari finora gestiti dall’Aler, ma di proprietà del Comune: scaduta la convenzione con l’azienda regionale, torneranno ad essere gestiti direttamente dagli uffici comunali che stanno riorganizzandosi per un non semplice passaggio di consegne. La conferma è giunta dall’assessore al patrimonio Andrea Virgilio giovedì pomeriggio nella riunione congiunta delle commissioni Territorio e Welfare presieduta dal consigliere Giovanni Gagliardi. All’ordine del giorno la presentazione del Sistema Casa (Assessorato area vasta e alla casa), dell’Osservatorio Casa (Assessorato alla trasparenza ed alla vivibilità sociale) e del Regolamento unitario per l’accesso ai servizi sociali comunali (Assessorato al welfare di comunità, servizi alla famiglia ed alla persona).
Lo sganciamento dall’Aler, ha precisato Virgilio, non “intende essere in contrapposizione con l’operato dell’azienda, con la quale continueremo a collaborare “quale soggetto importantissimo nelle progettazioni sociali”. Intenzione del Comune è quella di stringere sempre più i rapporti tra lo staff che si occupa di alloggi e i servizi sociali, ridando “una dignità al ruolo dell’amministrazione comunale che troppo spesso ha svolto una funzione di cuscinetto per gestire le emergenze nei confronti di altre istituzioni”. Riferimento agli sfratti, che quando giungono all’esecuzione vedono necessariamente coinvolto l’ente locale, che adesso però intende varare anche un nuovo regolamento per l’assegnazione dei propri alloggi non erp (accessibili invece solo tramite le contestate graduatorie). “Il Sistema casa che presentiamo oggi vuole superare l’approccio puramente assistenziale, e questo implica una serie di progettualità che mirano tra l’altro a promuovere l’autonomia del soggetto”. Virgilio non nega che il lavoro è in continuità con quello svolto dalla precedente amministrazione (ex assessore Luigi Amore, ora seduto come consigliere di opposizione in commissione). “Proprio in questi giorni – ha detto Virgilio – stiamo procedendo all’assegnazione degli alloggi di via Platina, un edificio recuperato proprio a scvalco tra le due amministrazione e una parte di questi alloggi sarà riservato proprio per le emergenze”.
La funzionaria dei servizi sociali Donatella Boccali ha poi illustrato le varie progettualità in corso, sia sul fronte della coesione sociale (progetto Dire, fare, abitare, pet i tutor nei condomini e l’integrazione degli stranieri; oppure quello per parco Sartori) sia qu quello degli strumenti finanziari anche a favore dei rporpietari di case con inquilini morosi. A questo proposito è stata sottolineata la volontà di collaborare attivamente con le associazioni sia di inquilini che di proprietari cercando anche di superare quel vincolo regolamentare che ha innescato un corto circuito ben noto ai picccoli proprietari immobiliari: inquilini che non pagano l’affitto per lunghi periodi al fine di ricevere lo sfratto ed acquisire quindi più punteggio nelle graduatorie Erp.
Su sollecitazione di Alessio Zanardi (Gruppo Misto) è anche emersa la realtà degli inquilini a ‘reddito zero’ che abitano nelle case popolari: di fatto, il sistema è costretto a tollerare l’esistenza di forme di reddito in nero. Al Fondo di sostegno agli affitti hanno avuto accesso nel 2014 350 soggetti (su 400 richieste).
I NUMERI – Stando ai dati in possesso del Comune, sul territorio insistono 7627 edifici di cui il 96,8% utilizzato. Poco meno del 60% dei residenti vive in abitazioni di proprietà; il 35,65 in affitto. L’offerta di case private per l’affitto è molto ampia, ma non incontra la richiesta che va per la maggiore, quella cioè di nuclei famigliari fragili: il fabbisogno di alloggi erp è pari al 76%. Per quanto riguarda gli sfratti, quelli per morosità sono passati dai 208 del 2011 ai 558 del 2013, ma Cremona è messa meglio del resto della Lombardia (undicesima provincia su 12). Preoccupante l’aumento della morosità nelle case popolari: dal 2009 al 2012 il tasso si è duplicato, dal 6,6% al 12,1%.
Altro dato che dà il polso del ‘problema casa’ è quello relativo alle richieste di aiuto economico per il pagamento delle bollette. Nel 2012 – 2013 lo sportello gas-energia ha registrato oltre 3100 richieste di contributo e la maggioranza di queste (il 62%) riguardavano cittadini non in carico ai servizi sociali.
Presentato infine il progetto di costituzione dell’Osservatorio sulla casa, gruppo composto da assessori, associazioni dell’abitare (inquilini, proprietari, altri) per monitorare costantemente l’evoluzione della domanda offerta di casa a Cremona, sia nel pubblico che soprattutto nel privato. Verranno quindi raccolti ed elaborati dati sui processi demofgrafici (quanti stranieri, ad esempio), sulle compravendite e le locazioni; sui prezzi rilevati); sulle politiche pubbliche.
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