Amianto nelle scuole e dati incongruenti Ora la Provincia vuole chiarire
Un protocollo di intesa tra Osservatorio Amianto Cremona, Asl e Provincia per far luce sui dati pubblicati dall’Asl in merito ai siti contaminati di amianto, che risultavano incongruenti rispetto a quelli in possesso degli enti locali. Questa la necessità emersa nel corso dell’incontro, svoltosi nel pomeriggio di giovedì, tra i rappresentanti dell’Osservatorio Amianto Cremona, Danilo Dilda e Ivano Bonoldi e il presidente della Provincia Carlo Vezzini. Al tavolo erano presenti anche il consigliere Andrea Virgilio e l’Ingegner Ghizzoni, tecnico dell’ente provinciale.
Si è discusso soprattutto del problema amianto nelle scuole di competenza della Provincia e degli altri immobili di proprietà dell’ente che in gran parte sono stati bonificati. A tal proposito le due parti si impegneranno a siglare un protocollo d’intesa coinvolgendo anche le Asl della provincia, “per far luce sull’incongruenza dei dati pubblicati recentemente circa la presenza della fibra killer nelle scuole, negli edifici pubblici e privati, e di fare informazione a tutti coloro che siano stati esposti all’amianto sia per motivi professionali che occasionali, cosa che già dovrebbe avvenire presso gli uffici preposti, ma che si vuole amplificare” fanno sapere dall’associazione.
“Dev’essere necessariamente interpellata anche la Regione Lombardia a mezzo dei suoi consiglieri presenti nel nostro territorio – evidenzia Dilda -. In un recente incontro al Palazzo della Regione è stato dichiarato che mancano i fondi per la bonifica radicale del territorio, ma noi diciamo che il tempo per trovarli l’hanno avuto, dal 2005 data di attuazione del Piano Regionale Amianto Lombardia, ad oggi. Quindi occorre che venga fatto uno sforzo per rispetto e per dovere verso la salute dei cittadini, senza attendere che tutto l’amianto in matrice compatta,inizi a sfibrarsi”.
Bonoldi che opera sul territorio da diversi anni incalza: “Non accetteremmo ulteriori proroghe, la tutela del benessere dei cittadini è obbligo di legge e l’unica fibra non nociva è quella che non respiriamo”.
Il Presidente Carlo Vezzini e il Consigliere Virgilio si sono detti determinati a portare avanti la questione,anche ai più alti livelli della politica nazionale.
LaBos
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