Nidi, dopo la rivoluzione delle tariffe boom di iscrizioni
Migliora la situazione delle iscrizioni agli asili nido cittadini, in seguito alla rivoluzione delle tariffe, applicata nel 2014. A spiegarlo sono il vice sindaco Maura Ruggeri e la dirigente del servizio, Silvia Toninelli, nell’illustrare l’indagine di customer satisfaction sul livello delle prestazioni erogate nei servizi 0-6 anni (asili nido e scuole per l’infanzia comunali). “Avevamo notato elementi di criticità in merito alla frequenza: su una capienza di 232, infatti, gli iscritti erano solo 122 – spiega Ruggeri -. Per questo motivo abbiamo fatto un notevole sforzo economico (per il nido si parla di un costo per il Comune di circa 750 euro a bambino, di cui la retta copre solo una parte). L’introduzione di una maggiore equità nelle rette ha consentito di incrementare notevolmente le richieste per il prossimo anno, tanto che abbiamo già il tutto esaurito e 30 bambini in lista d’attesa”.
Il questionario ha toccato diversi aspetti, che riguardano la soddisfazione dei genitori in merito ai servizi, alla pulizia e all’offerta educativa. Per i nidi si evince un livello medio di soddisfazione del 95%, mentre per le scuole materne si parla del 91%. “Un aspetto positivo è il fatto che al questionario hanno risposto anche i papà, e abbiamo anche un 30% di risposte da famiglie straniere: questo è indice di integrazione – continua Ruggeri -. Un dato significativo è che tra gli aspetti prioritari di soddisfazione vi sono le relazioni educative e l’offerta didattica complessiva. Sono dati confortanti, che confermano la bontà dell’investimento fatto su questa partita, in quanto lo 0-6 rappresenta una risposta educativa fondamentale. Abbiamo potuto verificare la consapevolezza che il nido è un vero e proprio servizio educativo, in quanto luogo che stimola la capacità cognitive del bambino”.
Tra gli aspetti da migliorare vi è invece l’utilizzo della tecnologia nella comunicazione. “I genitori oggi sono molto tecnologici, usano i social e watsapp abitualmente, e ci chiedono l’utilizzo di canali di informazione di questo tipo” evidenzia Ruggeri.
Laura Bosio
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