Accorpamenti di Prefetture e Questure Dalle associazioni documento congiunto
Nonostante il ministro Marianna Madia abbia smentito le voci in merito agli accorpamenti di Prefettura, Questura e Vigili del Fuoco, le categorie economiche si sentono tutt’altro che rassicurate. Tanto che, come mai era successo in passato, tutte le categorie, sia dell’area cremonese che cremasca, si sono unite e hanno prodotto un documento congiunto in cui emerge tutta la preoccupazione relativa all’ipotesi di accorpamento.
Per le associazioni non si può fare spending review in modo indiscriminato, colpendo “un aspetto, quello della sicurezza, che oggi soprattutto proprio sui territori delle nostre città e dei nostri paesi, è indicato dai cittadini tutti come uno dei grandi problemi che ci affliggono” si legge nel documento. Ma soprattutto a preoccupare è la mancanza di alternative: “Alla luce delle sopravvenute esigenze sociali, anche in riferimento all’emergenza immigrazione che sta interessando anche i nostri territori, troviamo ancor più grave annunciare questi provvedimenti senza neppure spendere una parola rassicurante su quello che poi sarà il modello di sicurezza che verrà attuato e garantito ai cittadini” scrivono le associazioni.
La volontà delle categorie economiche è quella di sollecitare anche le amministrazioni locali affinché possano dare ancor più forza alle istanze espresse nel documento congiunto. Ma il documento verrà presentato anche ai più alti livelli: è stato infatti inviato al presidente del consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, al ministro della Funzione Pubblica Mariangela Madia, al ministro del Interni Angelino Alfano, al sottosegretario di Stato alle Riforme, sen. Luciano Pizzetti, alla sen. Silvana Comaroli, all’on. Cinzia Fontana, all’on. Franco Bordo, all’on. Danilo Toninelli, al governatore di Regione Lombardia, Roberto Maroni e ai politici locali: Carlo Malvezzi, Agostino Alloni, Federico Lena.
I firmatari. Le associazioni che hanno sottoscritto il documento sono: Ance Cremona – presidente Carlo Beltrami; Ascom Crema – presidente Antonio Zaninelli; Associazione Industriali Cremona – presidente Umberto Cabini; Asvicom Cremona – presidente Berlino Tazza; Cna Cremona – presidente Giovanni Bozzini; Coldiretti Cremona – presidente Paolo Voltini; Confartigianato Crema – presidente Pierpaolo Soffientini; Confartigianato Cremona – presidente Massimo Rivoltini; Confcommercio Cremona – presidente Fausto Casarin; Confesercenti Cremona – presidente Giuseppe Bini; Libera Associazione Artigiani Crema – presidente Marco Bressanelli; Libera Associazione Agricoltori Cremonesi – commissario Antonio Boselli.
IL DOCUMENTO
Ancora una volta la spending review colpisce i presidi territoriali, tagliando risorse necessarie a mantenere, integrare ed eventualmente potenziare servizi indispensabili, anziché sulla macchina burocratica centrale.
Il riferimento è abolizione di Questure e Prefetture – la scorsa settimana il Governo ha annunciato il taglio di ventitré Prefetture, tra cui quella della provincia di Cremona, in attuazione della c.d. “Riforma Madia” – che va a toccare un aspetto, quello della sicurezza, che oggi soprattutto proprio sui territori delle nostre città e dei nostri paesi, è indicato dai cittadini tutti come uno dei grandi problemi che ci affliggono e ci preoccupano, oltre naturalmente alla perdurante crisi economica e relativa grave carenza di lavoro.
Se da un lato, si può concordare, in via di principio, su interventi di razionalizzazione tesi a ricondurre nell’alveo di una più corretta operatività l’amministrazione civile dell’Interno, dall’altro bisogna però fare in modo che questo avvenga senza colpire i servizi essenziali e quelle funzioni irrinunciabili per i cittadini e per la loro sicurezza.
Alla luce delle sopravvenute esigenze sociali, anche in riferimento all’emergenza immigrazione che sta interessando anche i nostri territori e che da qui ai prossimi anni caratterizzerà il nostro vivere quotidiano, oltre a essere un tema sempre più in agenda di Unione Europa e Governo, troviamo ancor più grave annunciare questi provvedimenti senza neppure spendere una parola rassicurante su quello che poi sarà il modello di sicurezza che verrà attuato e garantito ai cittadini su quei territori che verranno privati dei presidi di Questura o Prefettura.
Immaginare un sistema più leggero di controllo del territorio senza preoccuparsi al contempo di garantire la sicurezza dei cittadini come priorità fondamentale per il benessere della collettività, è un ulteriore allontanamento della politica dalle necessità dei cittadini e dalla comprensione della quotidianità.
Un efficiente e capillare sistema di sicurezza, per uno stato civile ed evoluto, non può essere considerato un “costo” alla stregua di quelli delle varie “caste” o degli sprechi che tanti, troppi governi hanno perpetrato nella storia del nostro Paese. La sicurezza, per ogni singolo cittadino italiano da nord a sud, è un diritto sancito dalla nostra Costituzione.
Le scriventi associazioni del territorio cremonese si attiveranno tenacemente verso i politici, senatori ed onorevoli del nostro territorio, per trasferire a loro quanto sia alta la preoccupazione dei cittadini e degli imprenditori sulle scelte che toccano la sicurezza e per chiedere di attivarsi affinché decisioni tanto delicate siano ponderate e mediate ascoltando anche la voce di chi vive e lavora ogni giorno sul territorio.
Allo stesso modo i rispettivi Presidenti porteranno con decisione all’attenzione dei vertici delle loro Confederazioni nazionali l’argomento, affinché possa diventare da subito il primo punto in agenda nell’interlocuzione con gli organi governativi nazionali.
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