Cronaca

Rinnovo vertice Botteghe del centro, iscritti pronti alla battaglia legale

Gli iscritti alle Botteghe del Centro non ci stanno e sono pronti alla battaglia legale, contro il presunto “progetto di azzeramento della associazione che vorrebbe imporre il presidente uscente Mantovani”. Per questo si sono rivolti ad un avvocato ed è stata inviata una diffida a tutto il Consiglio. Un atto in cui si chiede che il rinnovo avvenga ammettendo al voto solo chi è regolarmente iscritto alle Botteghe, cioè chi finora ha pagato la quota associativa, come avviene in tutte le associazioni.

“Stufi di una situazione insostenibile, che danneggia le imprese, ad un direttivo ormai scaduto e che perde i pezzi (dopo le dimissioni di Pierluigi Bonardi si fanno sempre più insistenti le voci che vorrebbero altri consiglieri pronti ad uscire) i firmatari chiedono di convocare velocemente la Assemblea ordinaria entro il 15 novembre” si legge nel comunicato inviato dall’associazione. I temi della diffida riprendono i contenuti della lettera giù sottoscritta da una settantina di commercianti nei giorni scorsi.

“Per chi ha sottoscritto la diffida la via per il rinnovo indicata da Mantovani, comunicata a tutti attraverso una mail, contiene considerazioni (e decisioni) illogiche nonché illegittime” continuano i commercianti. “In particolare gli si contesta di voler ammettere al voto anche chi alle Botteghe non è mai stato iscritto, per poter allargare la platea dei votanti e, verosimilmente, costruirsi una base elettorale più favorevole”. Anche per questo i firmatari non compileranno il modulo di adesione inviato insieme al “programma elettorale” di Mantovani. Ed invitano anche i colleghi a fare altrettanto: “Alle Botteghe siamo iscritti attraverso il pagamento delle quote. Non c’è alcuna ragionevole necessità di compilare altre schede e far entrare solo chi vuole Mantovani”.

Secondo l’esposto ammettendo al voto – per di più a titolo gratuito – chiunque abbia una partita Iva si “andrebbe a creare una grave disparità di trattamento tra gli eventuali associati”. Il contenuto del documento è chiaro: gli elenchi degli iscritti (chi paga la quota) ci sono e vanno utilizzati. “Anche perché sarebbe preoccupante che Mantovani in qualità di presidente non conoscesse chi paga la quota e quanto ha incassato” si legge ancora nel comunicato. “Se a Mantovani e al consiglio fa comodo non riconoscere i soci regolari, si contravvengono le regole basilari di un’associazione, perché quello di tenere un libro soci che permetta di individuare con certezza i soggetti aderenti è un obbligo di carattere giuridico”.

Insomma per i commercianti che hanno deciso di rivolgersi ad un legale la misura è colma.” Stanchi di polemiche inutili, di soluzioni ‘fantasiose’ sul futuro della Associazione”, chiedono responsabilità e concretezza. E per questo sollecitano “la convocazione dell’Assemblea Ordinaria, promessa da Mantovani ma fino ad ora non convocata”. Propongono come termine per rinnovare gli organi dirigenti il 15 novembre, Diversamente, riservandosi la richiesta di risarcimento danni, “saranno i soci, agendo per le vie legali, a imporre la convocazione di una Assemblea Straordinaria dedicata non solo al rinnovo ma anche alla approvazione di quei bilanci che non sono mai stati presentati agli iscritti. Nel suo documento Mantovani parlava di coesione e condivisione. Evidentemente un metodo operativo riservato al prossimo mandato”.

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