Cronaca

Sottopasso via Brescia, l'altezza è ok: si tratta di adeguamento e non di nuova strada

Il Comune risponde alle obiezioni sull'altezza del sottopasso di via Brescia citando norme nazionali e regionali. Intanto continua lo scontro tra minoranza e maggioranza in merito alla richiesta di chiarimenti della regione al Comune sull'utilizzo dei finanziamenti europei per l'eliminazione dei passaggi a livello.

foto SESSA

Sottopassi di via Persico e via Brescia, nessuna alternativa era possibile all’utilizzo attuale, considerato il contesto nel quale sono inseriti. La delicata questione, già oggetto di una accesa discussione in consiglio comunale, è stata riaffrontata dal punto di vista tecnico dal dirigente dei Lavori pubblici Marco Pagliarini nella risposta ad un’interrogazione di Maria Lucia Lanfredi (Movimento 5 Stelle). “I progetti dei sottopassi di via Brescia e via Persico – inizia la nota tecnica in risposta ai 5Stelle – hanno ottenuto le autorizzazioni di rito sia presso la Regione Lombardia che presso Rfi, le quali hanno esaminato sia i progetti definitivi che quelli esecutivi prima delle definitiva approvazione”.  Tutto è stato fatto a norma di legge, ricostruisce il Comune, e se per alcune misure ci si è discostati da quelle regolamentari ciò è avvenuto entro i limiti delle possibilità di deroga concesse all’ente proprietario delle strade (il Comune stesso). Ad esempio, l’ormai famosa ‘altezza’ del sottopasso di via Brescia, che non consente il passaggio ai mezzi superiori a 2,5 metri, è in linea con quanto prevedono le leggi, contrariamente a quanto afferma il M5S nell’interrogazione. L’obbligo di rispettare un’altezza di almeno 5 metri, infatti, “non è cogente per gli interventi di adeguamento di strade esistenti e non trova applicazione per strade comunali residenziali quali sono via Persico e via Brescia. Da ciò deriva che le indicazioni fornite dal DM (decreto ministeriale 5/11/2001, ndr) relative ai ponti non possono essere ritenute cogenti per le strade urbane oggetto di interventi di adeguamento”. Un’altra norma, inoltre, consente di derogare ai limiti di altezza, adottando “opportuni accorgimenti segnaletici”, cosa che in via Brescia è stata fatta.

I tecnici comunali richiamano inoltre un’altra disposizione regolamentare, stavolta regionale, per quanto riguarda la scelta di utilizzare una delle due corsie di via Brescia a traffico ciclopedonale: “Le dimensioni e gli elementi costitutivi della piattaforma stradale siano definiti facendo riferimento prioritariamente alla necessità di garantire la coesistenza in sicurezza di tutte le specifiche categorie di traffico che le impegnano, con particolare attenzione alle utenze deboli”. Nemmeno l’impossibilità per le ambulanze e per i mezzi dei Vigili del Fuoco di passare, può essere vista come una criticità secondo il Comune: non passavano neanche prima, proprio per evitare i passaggi a livello, né in via Persico né in via Brescia. Rispetto ad allora la situazione semmai è migliorata perchè adesso via Persico è diventata più facilmente transitabile grazie al sottopasso. Non c’era spazio, osserva il Comune, per realizzare una sede stradale più ampia di così. Quanto alla lamentata eccessiva pendenza del sottopasso di via Brescia, il Comune risponde che è in regola (10,7%, quella sud, ossia verso la città).

La nota tecnica spiega anche l’altra criticità riscontrata dai 5Stelle, e cioè le dimensioni non regolamentari della corsia ciclopedonale del sottopasso di via Persico. “La corsia bidirezionale è di metri 2,30 mentre la legge 557/89 prevede una larghezza minima di m 2,50 … inderogabili”. “In quanto percorso promiscuo – rispondono i tecnici comunali – le caratteristiche esulano dalla disciplina delle norme  di cui al DM 557/1999, nel quale vengono definite le norme da rispettare per la progettazione e la realizzazione delle sole piste ciclabili”. Non solo: secondo il Comune la larghezza di 2,30 è superiore a quella minima di due metri (uno per ciascun senso di marcia) stabilita in un altro comma della legge citata dai 5Stelle, dove si parla di situazioni eccezionali e per lunghezze limitate.

La risposta all’interrogazione del Movimento 5 Stelle lascia però molte questioni inevase. Circa il possibile contenzioso con la ditta Beltrami, esecutrice dei lavori, per presunti lavori supplementari, rispetto alla cifra pattuita originariamente, per ben 2 milioni di euro. Su questo l’assessore Alessia Manfredini risponde che “il procedimento è in corso di perfezionamento e non ancora concluso” e che bisognerà attendere la conclusione degli atti contabili da parte del Direttore dei Lavori e del collaudatore. Quindi, per ora nessuna risposta.

roberto poli - piccola
Roberto Poli, Pd

 POLI, PD: MINORANZA LAVORA CONTRO LA CITTA’ – Sul fronte politico intanto, arrivano le accuse di irresponsabilità verso le minoranze da parte del presidente della commissione Bilancio Roberto Poli, Pd: “Ma come – afferma Poli – l’ex maggioranza aveva approvato un progetto di sottopasso lillipuziano e ora che fa? Chiama in modo scomposto in causa la Regione. E tifa in modo informale e in questi giorni anche formale affinché la Regione non riconosca il finanziamento. A prescindere dalla soluzione viabilistica  adottata dall’Amministrazione che cerca di rendere sicuro il sottopasso e che può come tutte le scelte suscitare disaccordo, registriamo una doppia irresponsabilità della opposizione. Irresponsabile a non riconoscere che il progetto al momento dell’approvazione presentava limiti e dimensioni opinabili (basta passare per capire) ma che rientrava comunque in un progetto più ampio di eliminazione delle code e dei sottopassi con finanziamenti europei.
Irresponsabile poi intervenire a livello regionale con la chiara finalità di ostacolare l’amministrazione comunale, lavorando contro la città.  Ma a chi giova tutto ciò? Quando in politica prevale la logica dell’appartenenza partitica sulla logica del trovare soluzioni ai problemi dei cittadini, si esercita un pessimo servizio al proprio territorio. L’amministrazione attuale,  sulla vicenda del decuratamento dei bike sharing, che aveva chiare responsabilità e errori, un anno fa,  ha preferito un’altra via quella della responsabilità”.

g.biagi

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