Cronaca

Aria pessima e siccità: il Grande Fiume precipita a -6,80

Continua la serie negativa dell'inquinamento e dell'assenza di pioggia in questo finale d'anno. Il livello del Po è sceso a -6,80 sotto lo zero idrometrico. Per l'area vasta cremonese una buona occasione per sperimentare il blocco totale del traffico negli ultimi giorni dell'anno.

foto Sessa

Ora che i giorni dello shopping natalizio sono archiviati e le scuole chiuse, anche Cremona potrebbe aggiungersi alle città che non vedranno circolare auto nei giorni che mancano alla fine dell’anno. Seguendo in questo modo l’esempio di Milano, dove dal 28 al 30 dicembre è stato disposto il blocco totale del traffico, scelta difficile, ma fortemente voluta dalla giunta Pisapia, anche per porsi come modello di comportamento, più ancora che per ottenere risultati concreti. Il Comune di Cremona, invece, non ha finora aggiunto provvedimenti più drastici a quelli deliberati prima di Natale, come il blocco degli Euro3 diesel senza filtri antiparticolato e l’abbassamento di un grado della temperatura ambienti interni.

Ieri 25 dicembre il livello delle Pm10 è sceso di poco in piazza Cadorna (65 microgrammi/mc), ma non abbastanza per andare al di sotto del valore limite. Il giorno della Vigilia il livello è stato di 54, complice una lieve pioggia che ha quantomeno arginato l’accumulo. Ma le previsioni meteo non fanno presagire niente di buono per i prossimi tre giorni, con nebbia e niente piogge. Una situazione con cui sta facendo i conti anche il Po, dove il livello è sceso a -6,80 sotto lo zero idrometrico e le nutrie si aggirano tra le massicciate delle sponde. Una situazione su cui ha lanciato l’allarme nei giorni scorsi il presidente di Coldiretti Prandini: dalle Alpi al Po nella prima decade di dicembre è caduta il 96 per cento di acqua in meno rispetto alla media del periodo, mentre a novembre si è registrato un meno 88 per cento di piogge rispetto alla media.

A livello locale, il blocco del traffico sperimentato a Milano potrebbe essere una buona occasione per testare la possibilità di politiche di area vasta per le quali il capoluogo Cremona si è da tempo candidato: solo un blocco generalizzato dei veicoli a motore darebbe qualche risultato in termini di abbassamento dello smog, ma non ci sono segnali in questo senso. Per il momento resta dunque in vigore l’ordinanza del sindaco Galimberi della scorsa settimana che prevede la “riduzione da 14 a 12 il massimo delle ore consentite di funzionamento degli impianti termici di riscaldamento, la riduzione di un grado (passando da 20 a 19) negli ambienti, oltre che il divieto di uso di dispositivi che, al fine di favorire l’ingresso del pubblico, consentono di mantenere aperti gli accessi verso i locali interni di edifici appartenenti alla categoria E5 di cui all’art. 3 del D.P.R. n. 412/1993 e conseguente obbligo di mantenere chiuse le porte di accesso ai locali medesimi.
Alle limitazioni alla circolazione già previste dalla normativa regionale (fermo degli euro 0, euro 1 e 2, dalle ore 7,30 alle ore 19,30), con il dispositivo ora in vigore, si aggiunge il fermo degli automezzi diesel euro 3 (senza filtro antiparticolato) destinate al trasporto delle persone”.

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