Bici 'selvagge', Zanardi: 'Si faccia ordinanza per vietare circolazione in zona pedonale'
Fotoservizio Francesco Sessa
Il problema delle biciclette lanciate a tutta velocità lungo le strade pedonali approda anche sui banchi della politica. In contemporanea con le lamentele dei commercianti e dei residenti, infatti, arriva anche una mozione, presentata dal consigliere comunale Alessio Zanardi (Gruppo Misto), per chiedere l’istituzione dell’obbligo di condurre i cicli a mano nelle zone pedonali.
“Il nuovo Codice della strada all’ articolo 3 ,comma 2 prevede la possibilità da parte delle amministrazioni degli enti locali comunali di deliberare in merito al divieto di transito dei velocipedi nelle zone pedonali delle città” si legge nel documento.
Per Zanardi, “Con l’ arrivo della bella stagione e con il cominciare delle varie iniziative che si alterneranno nel centro storico durante tutta l’estate, le vie pedonali della città saranno massicciamente frequentate da cittadini e turisti. Le zone pedonali sono per definizione libere dalla circolazione di mezzi di trasporto in movimento, per garantire la sicurezza stessa degli utenti più deboli, cioè i pedoni”.
Pedoni tra cui, peraltro, “ci sono i bambini e gli anziani, gli utenti in assoluti più a rischio in caso di passaggio di mezzi in movimento e conseguenti possibili collisioni”. Emblematica fu la vicenda verificatasi un paio di anni fa, quando un bambino fu investito da una bici mentre giocava in strada, nella zona pedonale di corso Garibaldi.
Per scongiurare eventi di questo tipo, si legge nella mozione, “Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la giunta affinché attraverso un’ordinanza, vieti la circolazione dei velocipedi nelle zone pedonali del centro città, e faccia predisporre il posizionamento di cartelli dedicati in prossimità dei cartelli già esistenti indicanti le zone pedonali stesse. Ciò a favore degli utenti più deboli, cioè i pedoni, che in caso di sinistro con velocipedi in transito verrebbero, in questo modo, giuridicamente tutelati” conclude Zanardi.
LaBos