Cultura

Una targa in via Beltrami per ricordare dove visse la moglie di Cesare Battisti

foto Sessa

Cent’anni fa, il 1 luglio 1916, moriva impiccato dagli austriaci nel castello del Buonconsiglio a Trento, Cesare Battisti, il deputato del parlamento austriaco che combattè contro l’Austria per il Trentino italiano. Figura di spicco del socialismo interventista, fondatore del giornale Il Popolo, Cesare Battisti era di casa a Cremona, avendo sposato una cremonese, Ernesta Bittanti, eccezionale figura di donna, da cui ebbe tre figli. Proprio nell’abitazione che la donna occupò dal 1914, in via Beltrami 18, questa mattina è stata inaugurata una targa commemorativa all’ingresso del palazzo, oggi in gran parte vuoto. L’iniziativa è stata presa dall’istituto per la storia del Risorgimento italiano di Cremona e Lodi. Battisti, per quanto venisse di rado a Cremona, era molto legato ai concittadini della moglie, in particolare al socialista più illustre della storia cremonese, Leonida Bissolati. Per questo, all’indomani dell’arrivo della notizia della sua uccisione, il 20 settembre venne deciso di apporre una lapide commemorativa sotto i portici di palazzo comunale, nel corso di una solenne cerimonia in cui spiccarono i discorsi dell’avvocato Francesco Piazza, per conto della società Dante Alighieri che organizzò la cerimonia, e del professor Alessandro Groppali in rappresentanza del circolo socialista autonomo. Un paio d’anni prima, il 28 dicembre 1914, Battisti aveva infiammato gli animi cremonesi con un appassionato discorso irredentista al teatro Politeama.

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