Cronaca

Comune, i conti 2016: meno entrate da multe, oneri di urbanizzazione raddoppiati

Approvato in Giunta il rendiconto di gestione 2016, il documento contabile che traccia il bilancio di entrate ed uscite accertate nel 2016 e segnala  gli scostamenti dalle previsioni. Al capitolo entrate extratributarie correnti, si registra un calo delle sanzioni da violazione del codice della strada: dai 2 milioni 741mila euro del 2015 si passa ai 2 milioni 716mila e ancora più vistosa è la diminuzione delle multe per eccesso di velocità, segno che i sistemi deterrenti funzionano: da 672mila a 558mila euro.

Aumenta la consistenza delle entrate derivanti da tributi: da 45 a 46 milioni, anche se diminuiscono gli introiti da addizionale Irpef (-6%) e soprattutto sono venute meno entrate come  la Tasi, che nel 2015 aveva fruttato 5,8 milioni di euro. Diminuzione compensata però dal fondo di solidarietà  nazionale di cui ha beneficiato il Comune per 6 milioni (al lordo però di quanto il Comune ha versato a sua volta al Fondo stesso). L’incremento più consistente di entrate è stato garantito dal recupero di tasse arretrate: +146% tra 2015 e 2015, da 473mila euro a 1,1 milioni.

Tra le voci di entrata  in aumento ci sono i proventi dai canoni delle case popolari, passati da 1 milione 370mila a 1,4 milioni. Complessivamente, la fornitura dei servizi pubblici ha consentito al Comune di incassare 900mila euro in più nel 2016 rispetto al 2015. Una grossa parte di questi introiti è dovuta  al servizio cimiteriale (polo della cremazione) passato da 1milione 180mila euro del 2015 a 1,4 del 2016. L’entrata per la concessione del servizio della sosta a pagamento è ammontata a 549mila. Lieve calo dei proventi dell’occupazione del suolo pubblico, indice di un’economia che non si riprende, trattandosi di una voce che comprende i cantieri edili e il commercio ambulante: dai 760mila euro del 2015 si è passati ai 745mila del 2016. Diminuiscono anche le entrate da utili delle aziende partecipate, dai 256mila euro trasferiti nel 2015 ai 209mila del 2016, principalmente per effetto di una contrazione dell’Azienda farmaceutica, dando ormai per assodato che Aem non riesce più a garantire i proventi di un tempo.

Nota positiva sul fronte delle entrate, ma in conto capitale, è data dalla voce oneri di urbanizzazione, schizzati dal 1,5 milioni accertati nel 2015 ai 3,5 del 2016.

Le spese correnti subiscono un incremento del 7,9% (dal 69 a 74,8 milioni) anche se molte voci appaiono in diminuzione: è il caso del venir meno della spesa per la convenzione con Aler per la gestione delle case popolari e relativa quota di morosità, che ha fatto risparmiare 502 mila euro al Comune nell’ultimo anno; e al risparmio di 1,5 milioni alla voce Trasporti e mobilità in quanto sono venute meno le deleghe in materia di trasporto urbano, trasferite all’Agenzia territoriale dei trasporti locali. L’aumento più considerevole di spesa corrente è dovuto agli interventi per le politiche sociali e della famiglia a causa del perdurare della crisi:  + 3,3 milioni, finanziati con entrate vincolate o avanzo vincolato (2,2 milioni) e da entrate proprie (352mila euro). Gli interventi specifici per famiglie fragili sono ammontati a 490mila euro.

La spesa per il personale è aumentata di poco meno dell’1%, anche a causa dell’ingresso di nuove unità lavorative dovuta alla mobilità tra le Province.

La tabella dei servizi a domanda individuale mostra un quadro già noto, con una copertura minima per attività culturali quali teatri, musei, mostre e spettacoli, che sia autosostengono tramite pagamento dei biglietti solo per il 3%; e via via crescente per gli impianti sportivi (15%), gli asili nido (26%), le mense delle scuole elementari (70%), le mense delle scuole materne (68,8%). La relazione al rendiconto fa notare che anche per il 2016 per gran parte dei servizi quali gli impianti sportivi, gli asili nido ed i servizi culturali (teatri, musei, mostre, ecc.) “la copertura sia al di sotto della soglia del 36%, prevista, però, come obbligatoria dalla legge solo per i Comuni il cui bilancio versa in condizioni di deficitarietà strutturale”.

g.biagi

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