Locali pubblici, controlli: 35 sanzioni e 3 sospensioni per igiene e lavoro nero
Controlli a tappeto sul territorio nei confronti di esercizi pubblici che si occupano della somministrazione di alimenti, in particolare i Kebab, che hanno portato alla sospensione temporanea per tre locali, nonché a numerose sanzioni. Un servizio che si è svolto tra il mese di marzo e quello di maggio, e che ha coinvolto la Digos della Questura, la Polizia Locale, l’Ispettorato del Lavoro, l’Ats Valpadana e i Nuclei di prevenzione crimine di Milano e Reggio Emilia.
Si è trattato di un lavoro finalizzato a identificare gestori e clientela, ma anche a verificare le condizioni igienico-sanitarie, lavorative e amministrative di chi svolge tali attività commerciali. In particolare, l’Ats si è occupata della verifica sanitaria e strutturale degli ambienti, di controllare gli alimenti e che il personale addetto fosse adeguatamente formato, di etichettature, e di scadenze.
L’Ispettorato del Lavoro ha invece effettuato verifiche su eventuali prestazioni di lavoro nero, mentre la Polizia Locale si è occupata di verificare il rispetto della normativa sulla disciplina delle vendite.
In due mesi di controlli sono state identificate 43 persone, soprattutto stranieri, di cui 19 pregiudicati. E’ stata effettuata una espulsione amministrativa a carico di un immigrato non in regola con le norme di soggiorno, mentre altre 4 posizioni sono attualmente al vaglio dell’Ufficio immigrazione. La Polizia Locale ha emesso 12 sanzioni amministrative e una contestazione di natura penale, mentre 23 sono state quelle elvate dall’Ats Valpadana, per un totale di oltre 35mila euro.
E’ stato anche sequestrato un importante numero di prodotti e sottoprodotti di origine animale mal conservati o scaduti. A questo proposito due attività sono state sospese fino al ripristino delle condizioni igienico-sanitarie previste per legge.
Infine l’Ispettorato del Lavoro ha elevato una contestazione di natura penale per l’occupazione di cittadini stranieri privi di permesso di soggiorno, mentre uno di questi locali è stato sospeso in quanto è emersa una situazione di lavoro in nero.
LaBos