Olmeneta: iniziato il tour del Pd nelle stazioni 'da incubo'
LE IMMAGINI DEL DEGRADO NELLA STAZIONE IMPRESIDIATA DI OLMENETA
“Invece di andare avanti, torniamo indietro. Altro che treni nuovi, qui non c’è alcuna traccia delle promesse di Sorte, si assiste solo a un degrado che aumenta ogni giorno. Qui a Olmeneta la stazione è in condizioni disastrose: senza porte, senza finestre, senza servizi igienici e senza luce”.
E’ sconfortato il consigliere regionale del PD Agostino Alloni che, come aveva annunciato, si è presentato questa mattina alle 7 alla stazione Fs di Olmeneta (tratta Cr-Bs) per incontrare i pendolari di una delle linee più martoriate della Lombardia. Insieme a lui, il collega del Patto civico Michele Busi, il sindaco di Olmeneta Renzo Felisari e l’assessore ai trasporti del comune di Cremona Alessia Manfredini. La delegazione ha incontrato poi i pendolari e il sindaco di Verolanuova in territorio bresciano.
“Servono sicuramente nuovi treni che chissà quando arriveranno – spiega Alloni – ma ci vogliono anche risorse per le infrastrutture, per recuperare il degrado totale in cui versano queste stazioni e per il raddoppio selettivo del binario da Cremona a Olmeneta, già progettato un secolo fa da chi costruì la linea per velocizzare il collegamento con le due linee che da questo punto si diramano: quella verso Brescia e quella verso Crema-Treviglio”.
In merito agli interventi urgenti necessari su questa linea disastrata, il consigliere Alloni – insieme ai colleghi di Brescia Gian Antonio Girelli, Corrado Tomasi e Michele Busi e al collega di Bergamo Jacopo Scandella – ha già depositato, una ventina di giorni fa, un’interpellanza a cui l’assessore Sorte è chiamato a rispondere in aula consiliare, probabilmente nella prima seduta dopo le vacanze estive.
IL PARERE DEI PENDOLARI – “La soppressione della fermata ad Olmeneta non servirebbe a velocizzare il tragitto sulla Cremona – Brescia”, commenta Roberto Mariani, rappresentante dei pendolari sulla disastrata linea, meno frequentata della Cremona – Milano, ma ancor più trascurata. “Trenord voleva sopprimerla già da giugno, poi la cosa è slittata e se ne riparlerà per l’orario invernale, ma per noi risparmiare quei 2 minuti di fermata non risolverebbe i gravi problemi di ritardi delle corse, se si pensa che poi a Manerbio spesso si resta fermi 10 minuti”. Amarezza anche per le condizioni vergognose in cui versa il materiale rotabile: “A giugno, con l’ondata di caldo eccezionale che ha mandato in tilt la trazione elettrica, Trenord ha ripristinato i vecchi monocarrozza diesel, senza aria condizionata”. Così non si può andare avanti.
Giuliana Biagi
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