Arresti in galleria, gli stranieri si difendono: 'No estorsione, solo la restituzione di prestito'
AGGIORNAMENTO - Li hanno arrestati sotto gli occhi increduli dei commercianti della Galleria XXV Aprile e dei residenti del centro cittadino. In carcere sono finiti un albanese e un romeno, ammanettati nel tardo pomeriggio di ieri in Galleria dagli agenti della squadra mobile.
AGGIORNAMENTO – Li hanno arrestati sotto gli occhi increduli dei commercianti della Galleria XXV Aprile e dei residenti del centro cittadino. In carcere sono finiti un albanese e un romeno, ammanettati nel tardo pomeriggio di ieri in Galleria dagli agenti della squadra mobile, arrivati con due auto di servizio e con un’auto ‘civetta’. L’accusa è quella di estorsione nei confronti di un giovane cremonese, collega di lavoro del romeno arrestato. Quello andato in scena ieri in Galleria è stato il classico appuntamento ‘trappola’ preparato dalla polizia per cogliere sul fatto i due stranieri. La vicenda ruota attorno ad una richiesta di denaro da parte dei due arrestati. Una somma di 10.000 euro, da quanto dichiarato dalla vittima alla polizia. Agli agenti, il cremonese ha raccontato che i due stranieri lo avrebbero accusato di aver fatto finire in carcere il cugino dell’albanese. Da lui avrebbero preteso 10.000 euro, denaro servito per le spese legali sostenute dal parente dell’arrestato. Alla polizia, il cremonese, che ha espresso preoccupazioni circa la sua incolumità, avrebbe anche riferito di essere a conoscenza che uno dei due stranieri era in possesso di un’arma. E’ quindi scattata la trappola. All’appuntamento per la consegna del denaro, organizzato in Galleria tra la vittima e i due stranieri, c’erano anche gli agenti. Scene da film, hanno raccontato i commercianti che hanno assistito agli arresti. Entrambe le abitazioni dei due stranieri sono state perquisite. Nella casa del romeno è stato trovato un proiettile, poi costatogli una denuncia, mentre in quella dell’albanese è stata rinvenuta una pistola scacciacani.
Totalmente diversa la versione fornita nell’interrogatorio dai due arrestati, sentiti oggi dal gip Letizia Platè. Entrambi sono assistiti dall’avvocato Cristina Pugnoli. Al giudice, i due avrebbero raccontato di aver prestato 1.500 euro al cremonese con la promessa che li avrebbe restituiti il 10 di agosto, giorno di paga. L’appuntamento in Galleria, dunque, sarebbe stato solo per la restituzione di quel prestito. Per i due arrestati, il pm Francesco Ignazio Abbadessa ha chiesto la custodia cautelare in carcere, mentre l’avvocato Pugnoli, che ritiene che non si sia consumato alcun reato di estorsione, ma semmai di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, ha chiesto la scarcerazione. Il gip si è riservato la decisione. Maggiori particolari verranno resi noti domani a mezzogiorno nel corso di una conferenza stampa negli uffici della Questura.
Sara Pizzorni