Per l'ex Tamoil ipotesi stabilimento per lavorazione di materie plastiche
Dai tappi delle bottigliette si ricaverà combustibile pulito. Un progetto unico, che potrebbe ricevere finanziamenti europei, che troverà concretezza sull’area dell’ex Tamoil. Un progetto al contrario, diciamo così, rispetto a quanto si produceva prima: non più plastica dagli idrocarburi, ma combustibile dalla plastica. L’impianto andrebbe ad occupare l’area sulla quale ora insiste la centrale elettrica, confinante con le paratie del porto. Quindi non interesserebbe la zona che si affaccia sulle canottieri. Un progetto, quello di realizzare uno stabilimento per la lavorazione delle materie plastiche, al quale si sta lavorando da tempo. Ma adesso i tempi sarebbero maturi, anche se non brevi. I tempi per la dismissione degli impianti (iniziati ad agosto con lo smantellamento delle torri delle fiaccole), con la proroga chiesta dall’azienda, ci proiettano infatti a fine 2019. La società che si occuperà di gestire i nuovi processi produttivi, partecipata al 100% da Tamoil e che utilizzerà un brevetto svizzero, sarebbe già stata costituita. Nel nuovo impianto troveranno lavoro una trentina di persone (si ‘pescherebbe’ tra gli ex dipendenti attualmente senza lavoro). Al Comune nulla di ufficiale e di scritto è ancora arrivato. Comune che si è sempre mostrato contrario, seppur mai in maniera esplicita, alla realizzazione di un impianto di questo tipo nell’ex area Bortolotti.
Simone Bacchetta