Cronaca

Paullese, pronto studio di fattibilità del tratto Cremona-Crema

“Il completamento del raddoppio della Paullese in tutti i tratti da Cremona a Milano è una delle priorità che porterò all’attenzione del prossimo governo regionale e su cui personalmente proseguirò il mio impegno”. Lo ha detto Carlo Malvezzi, consigliere regionale uscente, a proposito di uno dei progetti strategici che intende sostenere anche dopo la per la corsa al Pirellone nelle file di Forza Italia.

E proprio a riguardo della Paullese, Malvezzi annuncia che “è finalmente pronto lo studio di fattibilità tecnico-economica per l’adeguamento della strada nella tratta Cremona-Crema che io stesso avevo richiesto a Centropadane con una nota del 27 settembre 2016 e che il Consiglio di amministrazione della società aveva approvato di realizzare con propria delibera del 21 dicembre 2016. Pur capendo la delicata fase di passaggio di concessione nella quale si trova, chiedo a Centropadane che presenti quanto prima i contenuti e i risultati di quello studio corredato da una puntuale analisi del traffico di quella tratta”.

Il candidato di Forza Italia spiega la genesi e gli obiettivi della sua richiesta: “Nel Piano regionale dei trasporti e della mobilità approvato nel 2016, Regione Lombardia ha inserito, dietro mia richiesta, la previsione di una verifica dei costi e dei benefici del completamento della riqualificazione della Paullese nel tratto Cremona-Crema. Si tratta di un intervento che andrebbe a completare una operazione più complessiva di miglioramento di quell’arteria fondamentale, che ha già visto la riqualificazione del tratto Crema-Spino d’Adda, il finanziamento del nuovo ponte su Spino d’Adda e il completamento e il finanziamento dei progetti del tratto milanese del Paullese”.

Si garantirebbe così, dice Malvezzi, “un collegamento più veloce da e con la città di Milano attraverso una infrastruttura che legherebbe tutti i territori del Sud Lombardia con il futuro sistema autostradale regionale. Proprio per questo ritengo urgente che siano resi pubblici gli esiti dello studio di fattibilità per farne oggetto di un’attenta valutazione da parte di tutti i soggetti interessati. C’è in gioco l’ulteriore crescita del nostro territorio, non lasciamocela sfuggire”.

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