La tragedia di Genova riaccende i riflettori sui ponti del territorio
La tragedia di Genova, dove circa 200 metri del viadotto Modandi, che corre sulla A10 a Genova, nella zona di Sampierdarena, è crollato improvvisamente, provocando decine di morti e numerosi feriti, riporta l’attenzione sullo stato di degrado dei ponti, che colpisce anche le infrastrutture del nostro territorio. C’è il ponte di Casalmaggiore, chiuso ormai da quasi un anno (dal 6 settembre 2017) e per il quale da circa un mese è stato approvato il progetto di risanamento conservativo.
C’è il ponte di San Daniele, che da tempo immemore funziona solo a senso unico alternato e per cui è stato recentemente presentato il progetto di consolidamento che consentirà di riaprirlo a doppio senso di circolazione entro giugno 2019. Ma nel frattempo la situazione resta bloccata, così come accade per il ponte in ferro di Cremona, i cui lavori di consolidamento sono slittati a causa di carenza di fondi e che verranno realizzati soltanto il prossimo anno. L’intervento in questo caso principalmente le campate e l’asse stradale. Un intervento fondamentale, fortemente richiesto dalle due province per effettuare una manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza del ponte.
Sul ponte di Po è vigente un limite di velocità di 50 km/h, oltre che il divieto di transito per gli autoveicoli aventi massa a pieno carico superiore a 20 tonnellate, ad eccezione dei mezzi di soccorso e dei veicoli necessari per le operazioni di agibilità stradale, ed il divieto di circolazione dei veicoli e dei complessi di veicoli adibiti al trasporto di esplosivi o prodotti infiammabili, con portata superiore alle 3,5 t.
Si muove invece qualcosa su altri corsi d’acqua: la Provincia ha infatti indetto il bando di concorso per i lavori di risanamento conservativo che riguardano il ponte sull’Oglio all’altezza di Isola Dovarese, sulla Sp11, per un importo totale di oltre 86mila euro. Un intervento che, come si legge nel bando, mira a prolungare la vita utile dell’infrastruttura. I lavori riguarderanno soprattutto i calcestruzzi ammalorati, ma anche lo scolo dell’acqua e la carreggiata. In contemporanea verranno anche eseguite le prove sui materiali per verificare le sollecitazioni.
Parallelamente qualcosa si muove anche per il fiume Serio: anche per il ponte all’altezza di Pianengo, sulla Melotta, è stato indetto il bando di concorso per l’effettuazione dei lavori di risanamento conservativo, che riguarderanno i giunti, i pulvini, le pile e il calcestruzzo. Lavori che complessivamente costeranno oltre 84mila euro e che comprendono diversi controlli statici e strutturali.
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