Piscina comunale, proteste Sozzi: 'Il Comune intervenga nei confronti del gestore'
Non è bastato il comunicato congiunto di Comune e Sport Management a rassicurare gli utenti delle piscine comunali, che continuano a riscontrare gli stessi problemi che lamentano da tempo. A dare voce agli utenti è il consigliere comunale e vice presidente del Consiglio, Andrea Sozzi (Obiettivo Cremona), che ribadisce come al gruppo consiliare siano giunte numerose email dai cittadini, “che hanno raccolto una cinquantina di firme di protesta” sottolinea Sozzi.
“Per carità, non saranno cinquanta firme di cittadini a far preoccupare un’amministrazione che è abituata a ignorarne migliaia” continua il consigliere. “Il Comune non fa ad ogni modo chiarezza sul fatto che, per abbonarsi, un utente debba aderire a una società privata, pagando il costo aggiuntivo della tessera, e in più del certificato medico, poiché, come sa chi è del settore, diventando membro di una società sportiva, l’attività non può essere considerara ludico-ricreativa, ma diventa sportiva, e rientra dunque negli obblighi del decreto Balduzzi”.
Non è tutto: se a questi costi si aggiunge “quello pur irrisorio del badge”, secondo Sozzi, “si arriva ad un aumento della tariffa di 68 euro netti per utente, cosa non prevista nell’atto di consessione. Inoltre, nella convenzione tra Comune e il gestore era previsto l’inizio di una serie di lavori di innovazione entro sei mesi dall’affidamento. Di questi lavori non esiste neanche l’ombra, come emerge dal risultato di un’interrogazione presentata dal mio gruppo consiliare e agli atti del Consiglio Comunale. Questi fatti sono oggettivi e verificabili: l’amministrazione non può esimersi da dare spiegazioni in merito, senza nascondersi dietro un comunicato da latte alle ginocchia, tanto più offensivo se si pensa che l’amministrazione, quando tratta col gestore, rappresenta i cittadini cremonesi, di cui gestisce il portafoglio”.
Critiche anche in merito al comunicato congiunto inviato da Comune e gestore privato per spiegare la situazione, nei giorni scorsi. Comunicato di cui, secondo il consigliere, “non si ravvisa neppure il senso di un comunicato congiunto del Comune e del gestore privato che, come è normale e lecito, ricerca i propri interessi, e non quelli della comunità. È dovere dell’amministrazione far convergere questi interessi o revocare la concessione”.
Ma le lamentele non riguardano soltanto i costi, bensì anche il problema della fastidiosa concentrazione di cloro segnalata da alcuni cittadini, come testimonia la lettera di un lettore, Lorenzo Madini, che racconta un episodio che ha provato sulla propria pelle: “la sera di mercoledì 7 novembre ho iniziato ad avvertire fastidio e bruciore alla gola (il classico, inconfondibile odore di cloro) dopo sole due vasche” si legge nella missiva. “Inoltre ho sentito la cute “pizzicare” per tutta la durata dell’allenamento ed oltre. Nuoto da quasi 30 anni e poche volte ho avvertito fastidi come questi… solo in occasione di trattamenti dell’acqua molto molto aggressivi. Purtroppo episodi come questo rendono meno piacevole l’uso della “nostra” piscina… sarebbe auspicabile un po’ di attenzione in più”.