Multato per non essersi spostato dalla prima classe Protesta civile di pendolare
E’ consapevole di aver contravvenuto alle norme, ma lo ho fatto di proposito, un segno di protesta civile contro un sistema di trasporto ferroviario che fa acqua da tutte le parti, come raccontano le cronache quotidaane. Alberto Paolo Rocco, 37enne di Crema, pendolare su Milano via Treviglio da quando aveva 18 anni, questa mattina si è rifiutato di spostarsi dalla prima classe, dove si era seduto, come gesto di “protesta e di esasperazione per i continui disagi che devono subire i pendolari”. 28 euro di sanzione, ricevuta dal capotreno dopo essere stato invitato ad alzarsi dal posto occupato e di accomodarsi in seconda classe, dove c’era qualche posto libero. “Questa mattina – ci racconta – il treno era effettivamente meno pieno del solito e qualche posto in seconda classe c’era. Volutamente però ho deciso di non spostarmi, per tutti i disguidi che quotidianamente subiamo. Il treno su cui viaggiavo era quello delle 8,28 da Treviglio, in ritardo di 10 minuti, quello prima di 20 e quello successivo lo sarebbe stato di 35. Ogni giorno la stessa cosa. Mi spiace solo che nessuno dei presenti abbia proferito parola, finchè nessuno ci mette la faccia non cambierà mai niente”.
Alberto utilizza l’abbonamento Ioviaggio, costo mensile di 107 euro circa, per arrivare costantemente in ritardo. E per limitare i danni evita di recarsi in stazione a Treviglio in treno, utilizzando invece l’automobile da Crema.
AGGIORNAMENTO – Non ha tardato a farsi sentire il Comitato Pendolari Cremaschi, che ha espresso la propria solidarietà all’uomo multato. “Un atto di disobbedienza civile” scrive il Comitato in una nota. “Siamo solidali con lui non per il gesto, ma per i disservizi vergognosi che ogni giorno ci vengono serviti da Trenord e RFI. Vogliamo chiedere ad Alberto, se lo vuole, di unirsi al nostro Comitato di pendolari per combattere insieme a noi ogni giorno la giusta battaglia di chi pretende, pagando il biglietto e l’abbonamento, un servizio migliore e dignitoso” .
“Non stiamo zitti come tutti gli altri – concludono dal Comitato – Non è mettendo la testa sotto la sabbia che i pendolari risolveranno i loro problemi. E poi francamente nel 2018 dividere ancora tra prima e seconda classe ci sembra anacronistico visto lo stato pietoso in cui versano i treni”. Per mettersi in contatto con il Comitato Pendolari Cremaschi è possibile scrivere all’indirizzo comitatopendolaricremaschi@gmail.com
g.biagi