Cronaca

A2A-Lgh, sentenza Tar Lazio: per la terza volta ente di garanzia boccia la fusione

Per la terza volta un’autorità di garanzia ha bocciato la fusione tra Lgh e A2A. La sentenza del Tar del Lazio, emanata ieri, si è infatti espressa dichiarando inammissibile il ricorso della Società Cremasca Servizi Srl, in cui si chiedeva l’annullamento della Delibera del febbraio 2018 che dichiarava illegittima l’acquisizione da parte di A2A del capitale sociale di Lgh. La sentenza del Tar non invalida l’operazione. Essa verrà però trasmessa alla Corte dei Conti, che sta valutando il danno erariale subito.

SCS aveva fatto ricorso in maniera autonoma (avvalendosi degli avvocati Luca Lanzalone, Andrea Manzi e Stefano Sonzogni) mentre Aem Cremona si era unita agli altri soci di Lgh in un ricorso analogo, attraverso lo studio legale che aveva seguito tutta la fase di studi propedeutica all’accordo di partnership con A2A. La stessa sentenza che ha raggiunto SCS è pervenuta anche agli altri ricorrenti.

“Una sentenza storica” commenta il consigliere regionale Marco Degli Angeli. La vicenda nasce da un esposto inoltrato all’Anac nel 2016, promosso da Ferdinando Alberti e sostenuto da tutto il Movimento 5 Stelle quando ancora era Deputato alla Camera. “Il tutto si basava su una presunta violazione delle norme di concorrenza e pubblicità nella vendita delle quote della società pubblica Lgh ad A2A. L’Anac aveva riconosciuto la violazione delle norme nazionali e comunitarie rigettando perfino le contro osservazioni di Lgh, dichiarando per ben due volte illegittima la cessione” racconta il consigliere.

“Oggi il Tar, nella propria sentenza, ha ribadito la legittimità della delibera e l’operato di Anac, sottolineando che è nelle prerogative dell’ente anticorruzione “vigilare sui contratti pubblici, al fine di garantire l’osservanza dei principi di correttezza e trasparenza delle procedure di scelta del contraente […] nonché il rispetto delle regole della concorrenza nelle singole procedure di gara””.

Ma non solo: il tribunale sottolinea che se Anac ritenesse che “dalla esecuzione di contratti pubblici deriva pregiudizio per il pubblico erario, gli atti e i rilievi sono trasmessi anche ai soggetti interessati e alla procura generale della Corte dei conti”. “E Anac ha già trasmesso gli atti alla Corte dei conti ed è proprio questo passaggio quello che temono di più gli amministratori di Lgh che hanno approvato l’operazione” attacca ancora il consigliere pentastellato.

“Abbiamo sempre tenuto alta l’attenzione e anche nel comune di Crema con Alessandro Boldi, Christian di Feo e lo scorso anno avevamo portato i nostri dubbi in commissione garanzia con Carlo Cattaneo e Manuel Draghetti. Attendiamo a questo punto solo la sentenza della Corte dei conti che si dovrà esprimere su un eventuale danno erariale. Mi aspetto l’ennesima vittoria dopo quella ottenuta per due volte all’Anac, all’Antitrust e ora al Tar. In tutta questa vicenda le società pubbliche che hanno fatto ricorso per sostenere le ragioni di A2A hanno preso sonore batoste. Il consiglio che vorrei dargli è quello di rispettare le regole dell’evidenza pubblica, seguire i consigli dell’Anac e dell’Antitrust che già a suo tempo avevano dichiarato illegittima l’operazione e rinunciare ad inutili ricorsi, per il bene della collettività che si accolla i costi e gli sprechi di una cattiva gestione”.

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