Cronaca

Ho.Care 2.0, a Cremona il primo incontro del progetto

Il primo incontro dei partner italiani del Progetto europeo ‘HoCare 2.0’, finanziato nell’ambito del programma Interreg Central Europe, si è tenuto lo scorso venerdì, presso la Camera di Commercio di Cremona. Il progetto promuove l’ideazione e l’implementazione di soluzioni altamente innovative per l’assistenza domiciliare sociale e sanitaria attraverso approcci di condivisione. ‘HoCare 2.0’ coinvolge 11 partner  provenienti da 6 paesi europei – Italia, Ungheria, Slovenia, Reppublica Ceca, Polonia e Germania – ed è coordinato dall’Agenzia ungherese Central Transdanubian Regional Innovation. La Camera di Commercio di Cremona e Regione Lombardia sono i partner italiani del progetto che terminerà a marzo 2022. Oltre ai rappresentanti di Camera di Commercio e del Punto Impresa Digitale camerale – Maria Grazia Cappelli, Ilaria Casadei, Matteo Donelli, Michela Lodi e Arianna Migliazza – e di Regione Lombardia – Carla Monica Dodesini –, erano presenti l’Assessore del Comune di Cremona Maurizio Manzi, che ha portato i saluti dell’Assessore Rosita Viola, Giusi Biaggi per il Consorzio Sol.Co., Marta Cominetti per Cremona Solidale, Carolina Maffezzoni, Cristina Coppi e Salvatore Speciale per ATS Valpadana, Palmiro Crotti per SPI-CGIL Cremona, Daniela Astorri per Consorzio CRIT, Francesca Sapio e Marcello Melgara per Aria Spa – Regione Lombardia e Simona Solvi per il Politecnico di Milano.

“Il progetto – sostiene Gian Domenico Auricchio, Presidente della Camera di Commercio di Cremona – cerca di affrontare una delle maggiori sfide per il nostro continente: l’applicazione di innovazione ai servizi a domicilio alle persone over 65. Entro il 2060 infatti, un cittadino europeo su tre avrà più di 65 anni: tale trend demografico rende la “Silver Economy” uno dei settori economici in più rapida crescita.” Vi è una crescente necessità di coinvolgere gli anziani nel processo di progettazione dei servizi di assistenza in quanto, da una parte, molte soluzioni per l’assistenza domiciliare sono basate sulle ICT (Information and Communication Technologies) e, dall’altra, tali proposte non sono ancora ben accettate dai destinatari delle cure.

In ogni territorio europeo rappresentato nel progetto, soluzioni innovative saranno progettate, congiuntamente, in un “laboratorio di co-creazione” partecipato da imprese locali, pubbliche amministrazione, università e rappresentanti della società civile, per garantire che le esigenze dei beneficiari siano ben comprese e mirate. Gli strumenti che verranno sviluppati e testati nel progetto aiuteranno le regioni coinvolte ad affrontare le sfide legate alla “Silver Economy” e ad aumentare l’implementazione di strategie di smart specialisation.

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