Cronaca

Palazzo della Provincia illuminato: 'Oggi il 25 aprile ha un significato più forte'

“Il 75^ anniversario Liberazione cade in un momento drammatico della storia del nostro Paese, in questa emergenza della pandemia Covid”. Sono le prime parole del messaggio di Mirko Signoroni, presidente della Provincia di Cremona. “Il primo pensiero va, quindi, ai defunti, a quanti hanno perso i loro cari, a quanti ammalati soffrono, a coloro che hanno perso il lavoro o che dovranno chiudere la propria attività.
Proprio per questi motivi ho voluto illuminare le finestre del Palazzo Provinciale con i colori del Tricolore, faretti che gentilmente ci ha prestato l’Associazione “Accendi il buio” per il tramite del suo presidente Fabio Malvassori ed il vice Simone Pegorini, dando un significato più forte e plurimo allo stesso 25 aprile.
Quei colori della nostra Patria ci riconducono, oggi più che mai, al pensiero ed alla condivisione della sofferenza e del sacrificio di molti: 75 anni fa venimmo liberati dal nazi-fascismo, migliaia immolarono la propria vita per la libertà; il sacrificio di tantissimi italiani ed alleati rimane, e deve rimanere, un monito per migliaia di giovani, a strenua difesa della pace, della convivenza civile e della difesa dei valori universali dell’umanità.
E’ doveroso ricordare le gesta di quanti combatterono per la libertà, di chi fece la storia nel silenzio e pagò con la vita l’opposizione al totalitarismo: grazie a quelle azioni eroiche, a quella tenace lotta, l’Italia democratica progredì.
Le luci che illuminano la Provincia e che richiamano la nostra bandiera come i nostri valori vorrei, quest’anno, che ricordassero anche i defunti causa la pandemia, quanti non hanno potuto dare l’ultimo saluto ai propri cari ed amici defunti così come coloro che sono in prima linea nell’arginare questa pandemia, dando sostegno alla popolazione, dai medici e sanitari alle Forze dell’Ordine, dalla Polizia locale ai Volontari di Protezione Civile, dai medici di base ai trasportatori, dai farmacisti a coloro che operano nel settore agroalimentare ed a tutti gli imprenditori e lavoratori che hanno continuato a garantire prodotti e servizi.
Il 25 aprile oltre a rinnovare lo spirito della Liberazione ed a ricordare adeguatamente il sacrificio di migliaia di vite umane, deve costantemente riproporci tutto l’anno l’impegno assiduo nella difesa dei valori sottesi a questa ricorrenza; un patrimonio che non basta leggerlo sui libri di storia, ma viverlo quotidianamente, nel proprio lavoro, nella vita privata, nelle relazioni, negli impegni sociali e politici.
Ora come allora le parole “uniti ce la faremo”, pur con un significato, valenza e contesto assai diverso, sintetizzano bene quanto gli eventi ci impongono, soprattutto nella ripresa che ne conseguirà, in queste nuove fasi della vita del Paese, che richiederanno sacrifici, ma che ci permetteranno di ritornare ad essere un modello di riferimento nel mondo”.

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