Vescovo: 'Seppur con il sorriso nascosto dalla mascherina, torniamo a condividere Messa'
In una Cattedrale deserta, come vogliono le leggi e i decreti, il vescovo Antonio Napolioni ha celebrato ieri la Santa Messa nel Duomo dove si sono già predisposte le misure che da domani consentiranno la celebrazione dell’Eucarestia con la presenza della gente, pur ridotta di numero e con diverse precauzioni. “Dovrebbe essere l’ultima volta che celebriamo così distanti, impediti a formare il corpo di Cristo, l’assemblea santa del popolo di Dio, – ha detto in apertura il vescovo – ringraziamo comunque il Signore perché è venuto a cercarci in questi momenti drammatici per consolarci, ridarci fiducia, persino a infonderci la gioia della Resurrezione che vince i mali del mondo”.
La prima lettura dagli Atti degli Apostoli con “Imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo”, poi la seconda lettura con la prima lettera di San Pietro Apostolo “messo a morte nella carne ma reso vivo nello Spirito”. Quindi il Vangelo di Giovanni “In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi”.
Nell’omelia il vescovo ha detto che “il primo messaggio è un richiamo per me e per tutti i sacerdoti, predichiamo tante cose belle e non il Cristo, la risposta radicale a tutte le domande e le attese, come quel prete che prepara la processione del Corpus Domini con la gente, i vigili, la banda ma si dimentica il corpo di Cristo nell’ostensorio e si giustifica dicendo ‘non posso pensare a tutto’”.
“Eppure Cristo non ci ha lasciato un istante persino in queste settimane così dolorose, ci ha veramente salvati perché abita il nostro cuore e lo accende di speranza, di amore, di tenerezza, di senso. – ha proseguito il vescovo Antonio – E ci ama talmente da donarci lo Spirito che ci unisce al Padre. Perché lo Spirito trasforma ogni cosa, ci rende capaci dell’autentica libertà. In questi giorni ci viene detto tante volte di fare attenzione, ma non devono diventare una schiavitù se tra di noi non c’è qualcosa di più grande, la gioia di ritrovarsi vale il disagio di non abbracciarci. Dobbiamo fare attenzione all’essenziale che non ci viene mai tolto. Dobbiamo fare attenzione per farlo nel modo giusto, nella liturgia e nella realtà. Chi non è maestra in questo se non Maria che non si è mai impaurita delle cose ma ha saputo aspettare e stare attenta a tutto. E continua a farlo e a insegnare alla Chiesa nel proseguire per essere sposa di Cristo”.
“Da domani si torna a poter celebrare insieme l’Eucarestia nelle chiese, in Cattedrale sarà alle 8, alle 10 e alle 18, e alla domenica 9-11-18. – ha detto a fine messa il vescovo – Ci sono una serie di accorgimenti da prendere ma saremo felici con il sorriso nascosto dalla mascherina con gli occhi che brillano dalla gioia di tornare con i fratelli a condividere la Messa”.
Domenica prossima, antivigilia della apparizione della Madonna a Caravaggio, la messa trasmessa in diretta alle 11 da Cremona1 sarà celebrata dal vescovo al Santuario.